Torino – Il presidente della Regione, Alberto Cirio, ha inviato una lettera al premier Mario Draghi riguardante la questione del sistema impiantistico della neve dopo l’ennesima chiusura di lunedì 15 febbraio, sottolineando come “l’ordinanza del ministro della Salute che ha bloccato la ripartenza dell’attività degli impianti sciistici, a meno di 12 ore dall’apertura prevista e confermata dal Cts il 4 febbraio, ha generato un profondo sconcerto tra gli operatori del settore e le Istituzioni locali. Stiamo parlando di un comparto che rappresenta il primo prodotto turistico del Piemonte e su cui si basa non solo una parte importante del nostro sistema economico, ma anche la vita di migliaia di famiglie. L’aver assunto una decisione così delicata in modo tardivo e senza alcuna forma di coinvolgimento, non solo degli Enti locali ma anche di chi quotidianamente lavora per dare un futuro alle nostre montagne, è stata percepita come una mancanza di rispetto umana e istituzionale. Ciò che ci amareggia e riteniamo irricevibile non è il merito, bensì il metodo di questa decisione, per questo mi rivolgo a Lei, nella certezza che il suo Esecutivo vorrà avviare un nuovo percorso di confronto istituzionale e di condivisione su tutti gli ambiti, a partire da quelli che riguardano più direttamente l’emergenza sanitaria, economica e sociale che stiamo affrontando.
I ricavi annuali del sistema impiantistico piemontese dello sci ammontano a circa 60 milioni di euro. Sul modello francese, ciò che chiediamo è che ne venga ristorato almeno il 50%. Un ulteriore indennizzo, però, deve anche essere previsto per i costi aggiuntivi causati dalle cinque “false partenze” subite dal comparto fin dall’avvio della stagione invernale, che hanno generato un aumento dei costi fissi del 20%, circa 12 milioni di euro, che chiediamo siano indennizzati al 100%. Nell’incontro di ieri pomeriggio con il ministro Garavaglia ci è stato assicurato che l’entità e la modalità dei ristori saranno definite entro la settimana corrente e noi ci appelliamo a Lei affinché ciò avvenga, ho chiesto inoltre che gli impianti di risalita siano inseriti tra gli obiettivi su cui poter intervenire attraverso le risorse del Piano “Next Generation EU” (PNRR). Al ministro Gelmini, infine, abbiamo chiesto la convocazione urgente della Conferenza delle Regioni per confrontarci sulle azioni da intraprendere. Auspico che Lei voglia partecipare all’incontro: sarebbe un segno tangibile della Sua attenzione alle difficoltà che stanno vivendo famiglie e operatori”.