Cuneo – Perdite nell’ordine dei due terzi del fatturato, ancora più gravi per chi offre ospitalità e quasi totali per chi punta sugli eventi, e uno su cinque a rischio chiusura: gli agriturismi della Granda tracciano un bilancio pesantissimo per il 2020 e invocano aiuti significativi, ben oltre i “ristori”. I dati sono stati raccolti da Confagricoltura Cuneo tra le aziende del comparto (quasi 500 nella nostra provincia), su conti e considerazioni a fine anno.
L’estate scorsa, tra dopo-lockdown e Bonus Piemonte, aveva fatto sperare, ma poi la seconda ondata e tutte le sue conseguenze si sono abbattute con fragore sul settore: in questo primo bilancio emergono perdite medie al 65%, percentuale che sale al 70% nei casi di ospitalità e al 95% per eventi e cerimonie, oltre ai servizi di fattoria didattica.
“La situazione è dunque particolarmente difficile e la percentuale di agriturismi che sono prossimi a chiudere definitivamente la propria attività è del 20% nella sola provincia di Cuneo, specie tra le aziende con bassa redditività”, è il grido d’allarme dell’organizzazione professionale agricola, che chiede alle istituzioni regionali e nazionali di “individuare una serie di interventi strutturali di lungo respiro che possano aiutare il settore agrituristico a ripartire, nella speranza che il Piemonte continui a rientrare nella zona gialla del Paese”. Non solo ristori più rapidi e consistenti, ma anche fondi Psr, sospensione di tasse locali e azzeramento dei contributi previdenziali, oltre a un accesso più semplice a prestiti di conduzione.