Savigliano – Si è svolto al tribunale di Cuneo il processo per violenza privata minacce e lesioni a carico di U. V. A., cittadino di origini rumene residente a Savigliano, che la sera dell’8 marzo 2019, nel corso di un’accesa discussione con la suocera che abitava con lui e la moglie, prese un coltello dalla cucina e, nel tentativo di disarmarlo, la suocera rimase ferita a una mano. Alla precedente udienza avevano testimoniato la moglie e il cognato dell’uomo che avevano riferito di una discussione a proposito di un cellulare, ma che il ferimento della donna era stato accidentale e che l’imputato, che al momento della lite era ubriaco, aveva preso il coltello dalla cucina ma non aveva minacciato nessuno e non aveva fatto niente con l’arma. Ascoltato all’ultima udienza del processo, l’imputato ha ribadito quanto riferito dalla moglie e dal cognato: “Quel giorno avevo bevuto, ero ubriaco; avevo chiesto il cellulare a mia suocera ma lei non me lo voleva prestare. Non so perché ho preso il coltello, mia suocera me lo ha tolto subito di mano e si è ferita. Io non volevo ferirla”. Per l’accusa di lesioni le minacce che l’uomo avrebbe proferito in quell’occasione l’accusa ha chiesto condanna a un anno di reclusione. Per la difesa invece, il ferimento della suocera era stato assolutamente accidentale, tanto che neanche la donna voleva andare al pronto soccorso, obbligata dai Carabinieri che erano intervenuti in seguito alla chiamata dei vicini. Per quanto riguarda le minacce, la difesa ha sottolineato che l’uomo fu subito disarmato senza che potesse dire o fare nulla. Il giudice ha assolto l’uomo perché il fatto non costituisce reato.