Cuneo – Il confronto sul futuro dell’ospedale unico di Cuneo prosegue oggi, venerdì 15 gennaio all 17.30, con la seduta della Commissione speciale comunale dedicata al nuovo ospedale. Il momento dell’indicazione defintiva da parte del Comune dell’area su cui costruire la struttura si avvicina sempre di più, dopo un percorso decisionale durato oltre due anni, e all’ordine del giorno della riunione (che si svolge in videoconferenza) c’è la discussione sull’ordine del giorno proposto dall’Ufficio di Presidenza come relazione finale al lavoro svolto dalla Commissione.
Tra le due possibili aree (quella del Santa Croce e quella del Carle a Confreria) la scelta della maggioranza sembra sempre più orientata verso quella del Carle a Confreria, anche in virtù delle indicazioni emerse dallo studio di pre-fattibilità realizzato dai tecnici incaricati dalla Fondazione del nuovo ospedale. Nello studio il confronto tra le due aree presenta in maniera semplificata una valutazione sintetica a “semaforo” dove l’area del Santa Croce ottiene il semaforo verde solo per l’accessibilità cittadina, mentre in tutti gli altri indicatori è il Carle a primeggiare per la superficie, l’accessibilità extracomunale, la libertà compositiva, l’ampliabilità, l’area di cantiere, l’interferenze del cantiere con attività sanitarie, contesto e viabilità, la complessità realizzativa, i tempi, i costi delle opere provvisionali, traslochi e start up parziali, realizzabilità dei parcheggi necessari, possibilità di realizzare aree verdi, inserimento ambientale, valore dell’area dismessa e relativo vantaggio economico con cessione e/o riutilizzo e la complessità del processo autorizzativo.
Sul confronto tra le due aree si sono espressi in maniera significativa anche i manager della sanità, nel convegno organizzato da Centro per Cuneo lo scorso 4 gennaio, dove è stato presentata un’idea progettuale di Stefano Quaglia sul riutilizzo proprio dell’area del Santa Croce non più come ospedale ma come polo della medicina territoriale e come sede universitaria. Nel corso dell’incontro hanno manifestato la propria preferenza per Confreria lo stesso presidente della Fondazione nuovo ospedale Fulvio Moirano, ma anche i direttori generali di Aso e Asl Corrado Bedogni e Salvatore Brugaletta e lo stesso presidente dell’Ordine dei medici provinciale Giuseppe Guerra che hanno anche applaudito alla scelta della trasformazione del Santa Croce.
A favore dell’area del Santa Croce si è più volte espresso invece il gruppo di minoranza “Cuneo per i Beni Comuni” che per martedì 19 gennaio alle 17.45 ha organizzato il dibattito “Ospedale unico di Cuneo: al Santa Croce si può! – Un ospedale aperto in una città aperta”.
Il convegno vuole essere un momento di condivisione sul futuro della sanità da progettare per Cuneo e tutta la provincia, proprio nei giorni in cui il Comune di Cuneo deve dare una risposta definitiva sulla scelta del luogo del nuovo ospedale del capoluogo che si vuole progettare. La modalità di partecipazione è quella del momento dato le restrizioni anticovid, cioè la partecipazione on line sul sito de La Guida www.laguida.it e sulla pagina facebook del nostro settimanale. Una visione diversa dal dibattito dello scorso 4 gennaio.
A moderare il dibattito il direttore Ezio Bernardi con i relatori Ugo Sturlese, consigliere comunale di Cuneo per i Beni Comuni, medico già primario proprio al Santa Croce; Angelo Bodino architetto, che già in estate aveva lavorato alla suggestione progettuale del recupero e dell’ampliamento del Santa Croce in centro città con i colleghi Elio Nasetta e Paolo Luciano. Nel dibattito sono previsti gli interventi di Ernesto Principe, vice segretario del sindacato aziendale dei medici Anaao Assomed, Luciana Toselli, consigliera comunale, Armanda Bellazzini, presidente dell’associazione “Di piazza in piazza”, Domenico Sanino, presidente di Pro Natura, Bruno Piacenza, presidente di Lega Ambiente Cuneo. Le conclusioni saranno del sindaco Federico Borgna.