Cuneo – Le emozioni e le paure suscitate dall’emergenza sanitaria in 1.300 bambini sono diventate le protagoniste di piccole opere d’arte una cui selezione è stata plastificata e appesa su “L’albero della resilienza”, una struttura in lamiera donata all’Azienda ospedaliera Santa Croce e Carle dal Comune di Cuneo e posizionata all’ingresso di via Michele Coppino. L’installazione è il risultato del progetto promosso nella prima ondata della pandemia dal Trauma center psicologico dell’ospedale cuneese che ha coinvolto bambini, famiglie e scuole in una riflessione comune che si è concretizzata nell’elaborazione dei disegni.
“Durante la prima ondata – spiega Maura Anfossi, responsabile del Trauma Center psicologico – abbiamo chiesto alla popolazione di mettere in atto tutti gli strumenti di resilienza, sollecitando anche i più piccoli con l’immaginazione e la fantasia. La risposta è stata incredibile. Ora questa seconda ondata ci chiede di resistere, ma, mentre la resilienza è una capacità più gratificante, la resistenza vuole dire stringere i denti e andare avanti”.
“Significativo che l’albero sia stato piantato all’ingresso dell’ospedale – sottolinea Monica Rebora, direttore sanitario dell’azienda – in un luogo in cui la resilienza ha saputo manifestarsi, e sta continuando a farlo, con cambi di organizzazione e flessibilità continue”.
“Una dimostrazione della capacità di trovare la rinascita nelle pieghe delle difficoltà – aggiunge l’assessore alla Scuola Franca Giordano -. Questa esposizione è rappresentativa di una riflessione che i nostri ragazzi hanno fatto e che consegnano a tutti noi”.
“L’albero è, in realtà, un aereo di carta – conclude l’architetto Alberto Pascale, che ha donato il suo lavoro a favore dell’iniziativa – quasi come se fosse il gioco di un bambino”.
E il progetto non si ferma qui. “Abbiamo in mente molte idee per il 2021” conclude Anfossi.