È destinata ad aumentare nel tempo la polemica sui vaccini, con la speranza che insieme non aumentino le vittime del Covid-19.
L’altro ieri la polemica riguardava Paesi, come l’Ungheria, che avevano anticipato le vaccinazioni prima della data d’inizio “europea”. Adesso è il turno della Germania, che grazie ad accordi bilaterali con i produttori si è procurata 30 milioni di dosi supplementari, in aggiunta a quelle “europee”.
A ben vedere, più inelegante e poco “sportiva” la grande Germania che non la piccola e tutto sommato trascurabile Ungheria, al punto da far venire in mente quella frase dell’inno nazionale tedesco “Deutschland über alles” – “Germania sopra tutti”- che per molti evoca brutti ricordi.
Non è il caso oggi di esagerare il significato dell’episodio, ma di fronte alla prepotenza del Covid non è nemmeno il caso di scherzare con l’ancora fragile Unione Europea.
Ricordando che il motto dell’UE è “Uniti nella diversità” e non “Diversi senza unità”.