È tutto una corsa nel mondo ad arrivare primi. Ne sa qualcosa la Cina all’inseguimento degli Stati Uniti in affanno, certo non rafforzati dalla cura-Trump.
Lo abbiamo sperimentato anche in Europa, con le smisurate ambizioni del Regno Unito, da gennaio in corsa da solo contro tutti, con tanta nostalgia di quando era un impero.
Ad arrivare prima ci provano anche piccoli Paesi dell’UE, reduci anch’essi da tragiche esperienze imperiali, e oggi ballerini di ultima fila nel gioco mondiale ed europeo.
Come nel caso della piccola Ungheria, con una popolazione inferiore a quella della Lombardia, ma con ambizioni da protagonista nell’UE: prima su tutti per le sue crescenti infrazioni alle regole della democrazia e da ieri prima nell’UE anche per la vaccinazione contro il Covid-19, anticipata di un giorno.
Bisogna comprenderla l’Ungheria, confrontata com’è al virus del nazionalismo e dell’indifferenza alle regole e alla solidarietà, una specie di “variante inglese” che già ha portato il Regno Unito fuori dall’Unione.
Con tanti auguri.