Proclamata dall’Onu nel dicembre 2000, la Giornata internazionale dei migranti vuole commemorare l’adozione della Convenzione internazionale del 18 dicembre 1990 sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie. Lavoratori considerati vulnerabili a causa dell’allontanamento dallo Stato d’origine e delle difficoltà a gestire la loro presenza in uno Stato diverso.
Si tratta di una Convenzione di sensibile e fondamentale importanza perché ha come obiettivo la tutela di tutti i lavoratori migranti, anche se irregolari, contro ogni tipo di discriminazione rispetto ai diritti. In particolare l’articolo 7 precisa: “Gli Stati parte si impegnano (…) a rispettare e a garantire a tutti i lavoratori migranti e ai membri della loro famiglia che si trovano sul territorio e su cui ricade la loro giurisdizione i diritti riconosciuti nella presente Convenzione senza distinzione alcuna, e in particolare di sesso, di razza, di colore, di lingua, di religione o di convinzione, di opinione politica o di qualunque altra opinione, d’origine nazionale, etnica o sociale, di nazionalità, di età (…)”.
La Giornata internazionale vuole quindi attirare l’attenzione e sensibilizzare l’opinione pubblica contro i pregiudizi nei confronti dei lavoratori migranti, mettendo in luce il contributo di questi ultimi in campo economico, sociale e culturale.
Purtroppo i Paesi europei, ancora in difficoltà su come gestire, con politiche coerenti e solidali, i flussi migratori che premono alle loro frontiere, hanno finora guardato con riluttanza a una Convenzione tanto lungimirante. Infatti, dopo trent’anni dalla sua adozione, la Convenzione attende ancora di essere ratificata dai Paesi dell’Ue.