Torino – La consigliera regionale Monica Canalis (Pd) denuncia ritardi e disomogeneità nell’effettuare tamponi nelle strutture residenziali e semiresidenziali: “Sono concessionari di pubblico servizio ma per Icardi devono arrangiarsi. Prima dell’inserimento di un nuovo ospite, deve essere disponibile, nelle 48-72 ore precedenti, l’esito negativo di un tampone molecolare nasofaringeo. Nel caso di esito negativo del tampone, la persona può essere ammessa in struttura prevedendo 14 giorni di isolamento e al termine tampone antigenico (rapido) di controllo. La Giunta regionale ha previsto uno screening periodico ogni 15 giorni nelle RSA per anziani e ogni 30 giorni nelle altre strutture. Ha inoltre fornito gratuitamente i test rapidi a molte strutture (non tutte). Tuttavia, per i tamponi da fare in caso di nuovo inserimento o di comparsa dei sintomi in un momento diverso da quello dello screening periodico, ogni struttura deve organizzarsi in autonomia, accade pertanto che le RSA riescano a fare i tamponi rapidi avendo degli infermieri in struttura, mentre le residenze per disabili, minori o per le dipendenze si trovano scoperte, pur essendo anche queste realtà molto vulnerabili al contagio. Nei casi di urgenza le residenze pagano di tasca propria il tampone in regime privatistico. L’assessore Icardi ha purtoppo ribadito che ogni struttura deve organizzarsi in autonomia, dimenticando che si tratta di organismi accreditati, cioè concessionari di pubblico servizio, per di più ad alto rischio contagio. Chiediamo alla Regione di garantire anche a queste strutture prive di personale sanitario il necessario supporto per eseguire i tamponi senza ritardi”.