Non è facile in questa disgraziata stagione di Covid 19 rispondere ai gravi problemi del presente e prevenire quelli che si annunciano in futuro. È in particolare il caso per la distribuzione delle ingenti risorse necessarie per fare fronte all’impatto della pandemia sull’economia italiana. Molti miliardi se ne vanno per “ristori” immediati causando una crescita oltre misura del già massiccio debito pubblico italiano che ha ormai superato i 2500 miliardi di euro.
Per rimediare in prospettiva a questi squilibri, destinati a pesare sulle future generazioni, un modo per ripararvi sarebbe quello di investire sulla scuola. Tra i quattro principali Paesi Ue (Francia, Germania, Spagna e Italia) siamo quelli che si collocano il ultima posizione per la quota di spesa pubblica per l’istruzione con il 5,73% rispetto alla spesa media UE del 6.27% e con una spesa pro capite per studente ed insegnante dove dei tre Paesi citati prevediamo solo la Spagna.
Forse sarebbe il caso di rendersi conto che non si può salvare il (consenso) presente a spese del futuro.