Casca particolarmente bene in una stagione disgraziata come questa il richiamo alle risorse della filosofia.
Non tanto nell’accezione un po’ logora di “prenderla con filosofia” come rimedio nella sventura, piuttosto come stimolo a fare luce sulla confusione di questi giorni, con la speranza cartesiana di avere “idee chiare e distinte”.
Per esempio distinguendo, in questi giorni di COVID 19, tra assoluto e relativo, tra scienza e politica, tra competenza e responsabilità, tra chi corre da un talk show all’altro per esibire se stesso e chi prova a dialogare con gli altri.
Dimenticando che per la filosofia è più importante la domanda che la risposta, la coscienza della propria ignoranza piuttosto che l’arroganza di chi si illude di sapere tutto.
Anche i filosofi vorrebbero sapere, ma poi capiscono in fretta che sanno solo di non sapere.
È qualcosa che assomiglia a quella saggezza che i filosofi cercano senza raggiungerla, con “un’idea chiara e distinta”: che la verità non si possiede, si può al massimo sperare.
Speriamo che a questo serva la filosofia e questa giornata che le è dedicata.