Cuneo – Era stato posto agli arresti domiciliari dopo essere stato sorpreso due giorni prima in flagranza di reato mentre commetteva un furto, ma lui era uscito lo stesso per portare fuori il suo cane. Con l’accusa di evasione si è svolto al Tribunale di Cuneo il processo a M.A.
Il 10 settembre del 2019 i Carabinieri si recarono a casa sua per notificargli la fissazione dell’udienza di convalida dell’arresto, ma lui non c’era. La sua convivente disse ai militari che era uscito col cane e infatti dopo alcuni minuti lo videro tornare verso casa. “Ci disse che non sapeva che gli era proibito anche portare fuori il cane” – ha riferito uno dei due militari che erano andati a casa dell’imputato.
Secondo l’accusa l’uomo avrebbe potuto chiedere alla propria compagna di occuparsi di questo compito, e per questo ha chiesto una condanna ad 8 mesi di reclusione. La difesa ha invece chiesto l’assoluzione per il proprio assistito poiché del cane si era sempre occupato lui fin da quando quello era cucciolo ed era un cane difficile. In sede di convalida dell’arresto lo stesso Giudice avrebbe poi consentito questa uscita giornaliera con il cane, confermando che quella passeggiata di pochi minuti non si poteva configurare come un’evasione. Non è stato però dello stesso avviso il giudice che, accogliendo la richiesta dell’accusa, ha condannato l’uomo a 8 mesi di reclusione.