Cuneo – Mancano gli infermieri, mancano un po’ ovunque, in ospedali, nella sanità del territorio e nelle case di riposo. In diversi casi le Asl hanno scelto di inviare durante il regolare orario di lavoro alcuni infermieri a svolgere attività nelle Rsa. Ma las celta ha fatto insorgere il sindacato degli infermieri.
“Si tratta di un’impostazione sbagliata da parte delle aziende, che dovrebbero scegliere gli infermieri da inviare nelle Rsa, spiegando la natura dell’incarico che verrà svolto, che va scelto su base volontaria, facendo ricorso alle prestazioni aggiuntive e assolutamente non durante il normale orario di lavoro – dice il segretario regionale Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri – È una palese violazione del contratto da parte di alcune aziende sanitarie del Piemonte. Va redatta una sorta di manifestazione d’interesse, in cui specificare la struttura in cui sarà necessario andare, quale sia il compito che verrà affidato, quale sia il grado di pericolosità in cui si opererà, da sottoporre agli infermieri i quali liberamente e non in modo coercitivo potranno scegliere di aderire o meno a tale proposta con l’utilizzo delle prestazioni aggiuntive. Prestazioni che vanno pagate almeno a 50 euro l’ora. Non si può derogare da questa prassi, l’alternativa è esporsi a situazioni che palesemente violano il contratto nazionale di lavoro, con le eventuali conseguenze del caso”.