Mondovì – Federica Lodi, di Sky Sport, Alberto Dolfin e Gianni Romeo de La Stampa sono i giornalisti che martedì 10 novembre riceveranno, seppure a distanza, il premio Dardanello 2020. La giuria del prestigioso riconoscimento ideato a Mondovì in ricordo del giornalista scomparso nel 2001 è presieduta dall’attuale direttore di Tuttosport, Xavier Jacobelli, e coordinata da Michele Pianetta.
“Un segno di resilienza – sottolinea il presidente Jacobelli – di cui Piero sarebbe di certo fiero. Il giornalismo, sportivo e non, in questo difficile 2020 ha raccontato senza sosta una cronaca fatta di tante cattive notizie, ma altrettanto ricca di buoni esempi e ‘good news’. L’albo d’oro continua ad arricchirsi di grandi professionisti che hanno messo le loro vite al servizio della società, in nome della verità. Lunga vita al premio dedicato ad un Maestro del mestiere, la cui causa deve continuare ad essere perorata”.
Gli appuntamenti
Martedì 10 novembre il primo appuntamento è fissato alle 13, quando Xavier Jacobelli, sarà ospite della trasmissione ‘Il calcio è servito’, in onda sul canale 200 di Sky Sport e illustrerà profili e motivazioni dei vincitori: Federica Lodi (categoria nazionale), Alberto Dolfin (categoria regionale) e Gianni Romeo (premio speciale). Durante la trasmissione si svolgerà anche la consegna del premio “Piero Gasco”, promosso dal Rotary Club Mondovì e intitolato alla memoria di un mecenate dei valori dello sport e che sarà assegnato quest’anno a Josip Ilicic, fantasista dell’Atalanta.
La seconda e più ampia cerimonia si svolgerà dalle ore 18 grazie a una trasmissione online, condivisa in seguito sul profilo Facebook ‘Associazione Dardanello’, che vedrà coinvolti virtualmente tutti i protagonisti. Giurati, premiati, autorità e membri dell’associazione ‘Piero Dardanello’ si ritroveranno per lanciare un chiaro messaggio: #distantimauniti vinceremo la sfida di questi giorni bui, grazie alla cultura, alla solidarietà e alla coesione.
I premiati
Federica Lodi, nata a Cento (Ferrara) il 18 novembre 1981, è giornalista professionista dal 2013. Durante gli studi in Scienze della Comunicazione ha avviato la sua carriera lavorativa presso le emittenti locali ‘Telestense’ e ‘Rete Alfa’ scegliendo, poi, la strada del giornalismo sportivo e lavorando per ‘Il Resto del Carlino’ e ‘Pubbliteam’. Nel 2008 il grande salto con ‘Sky Sport’, dove inizia come inviata da Bologna per passare poi alla redazione di Milano come conduttrice del tg ‘Sky Sport 24’. Inviata alle Olimpiadi di Londra, negli anni ha condotto le trasmissioni ‘Terzo Tempo’ e ‘Azzurro Forte’, gli speciali della Coppa del Mondo di volley 2011 e del Mondiale di rugby 2015. Dal 2016, invece, conduce gli studi di Premier League (Premier League Show, Premier League Live).
Alberto Dolfin, nato a Torino l’11 novembre 1985, dal 2011 è collaboratore de ‘La Stampa’ e, dal 2014, scrive anche per il ‘Corriere dello Sport-Stadio’, oltre a essere il responsabile comunicazione della Fisip (Federazione Italiana Sport Invernali Paralimpici) e collaboratore per altre realtà editoriali, tra cui il sito Nuotopuntocom. Ha seguito le Olimpiadi di Vancouver 2010, Londra 2012, Sochi 2014, Rio 2016 e Pyeongchang 2018. Nel 2020 ha vissuto i Mondiali di biathlon e quelli di ciclismo. Durante il lockdown ha terminato di scrivere il suo primo libro che narra la storia del fratello Marco, chirurgo-nuotatore paralimpico, intitolato ‘Iron Mark’ (Bradipolibri).
Gianni Romeo, nato a Torino il 18 maggio 1940, ventenne segue la vocazione giornalistica scrivendo su ‘Tuttosport’. Nel 1967 una parentesi a Milano con ‘La Gazzetta dello Sport’ come inviato di atletica e ciclismo, quindi il ritorno a ‘Tuttosport’, redattore capo prima e vicedirettore poi. Nel 1982 il passaggio a ‘La Stampa’: inviato, capo dei servizi sportivi dal 1990 al 1997, an- cora inviato e, ora, commentatore. Ha seguito, dal 1968 al 1992, tutte le edizioni delle Olim- piadi estive, oltre a Mondiali di atletica e nuoto, Giri d’Italia e Tour de France, grandi avveni- menti del calcio. Ha scritto libri di impronta storica, ma anche ‘La famiglia e lo sport’ (con Gian Paolo Ormezzano) e ‘Correre in salute e in allegria’ (con Franco Arese). Nel 2002 ha mandato alle stampe il libro ‘Sempre Primo’, dedicato a Primo Nebiolo.
Josip Ilicic, nato a Prijedor (Bosnia ed Erzegovina) il 29 gennaio 1988, ha iniziato a giocare nell’Interblock Lubiana. L’approdo in Italia nel 2010, dopo aver indossato per poco più di un mese la maglia del Maribor. Tre stagioni a Palermo (2010-2013) sono il trampolino di lancio per approdare alla Fiorentina (2013-2017) e quindi all’Atalanta. Agli ordini di Gasperini, Ilicic è diventato bandiera della città orobica, trovando maturazione nella stagione 2019-20 con 21 gol in 35 gare. Nella storia il poker messo a segno, il 10 marzo 2020 al ‘Mestalla’, durante il ritorno degli ottavi di Champions con il Valencia. Rientrato in Italia, il numero 72 nerazzurro consegna all’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo il pallone dei 4 gol spagnoli, impreziosito dalle firme di tutti i compagni di squadra “in segno di vicinanza, riconoscenza e affetto per quanto medici, infermieri e tutti coloro che sono coinvolti stanno facendo per combattere un virus maledetto che sta stravolgendo le vite di noi tutti”. Nei mesi successivi ha dovuto combattere anche lui con il virus, restando fuori dal campo per un lungo periodo.