Peveragno – “Il problema è grave e se non giungeranno risposte concrete a giorni, saremo costretti a evacuare la struttura, segnalando nel contempo a chi di dovere la situazione creatasi e la mancanza di risposte concrete da chi ne aveva la piena responsabilità”.
Il sindaco Paolo Renaudi non usa giri di parole per descrivere la situazione che in queste ore sta mettendo in forte crisi la casa di riposo comunale Don Peirone, dove i due terzi del personale nella giornata di giovedì sono risultati positivi al Covid.
“Abbiamo reclutato in fretta e furia – spiega – qualche persona per tamponare la situazione, ma è di fatto impossibile nella situazione attuale reperire altri oss e infermieri, e quindi prevediamo la probabile impossibilità a continuare a dare i servizi essenziali ai nostri ospiti entro tre o quattro giorni”.
Un grido disperato e una richiesta di aiuto che finora non ha sortito i risultati sperati. “Abbiamo chiesto aiuto a tutti. Regione, Unità di crisi, Asl, Sisp. Abbiamo proposto di mandare al lavoro le oss e le infermiere positive asintomatiche che se la sentivano, facendole lavorare solo su ospiti positivi, in questo modo non si aumenta il rischio di contagio. È una modalità operativa che va autorizzata dall’Asl e che non possiamo adottare in autonomia. Stiamo attendendo risposte ma per ora purtroppo non sono arrivate. Ad onor del vero, solo i vertici regionali ci hanno risposto e stanno interessandosi al nostro caso. Ma in concreto, le funzioni deputate sul territorio a risolverci i problemi non ci danno risposte, trincerandosi dietro divieti e formule di rito. Siamo riusciti a spostare di due, tre giorni il momento in cui non potremo più garantire il servizio, grazie al lavoro straordinario della responsabile della struttura Germana Dutto, del responsabile sanitario dottor Giovanni Milano, del direttore di struttura Roberto Beltritti, e all’aiuto e appoggio di tanti amici. E probabilmente domani faremo qualche altro piccolo miracolo”.
Fortunatamente la condizione generale degli ospiti non desta preoccupazioni. Stanno tutti bene e i pochissimi soggetti che hanno avuto sintomi (costantemente seguiti dai loro medici) se la sono cavata con poche linee di febbre e il ritorno a buone condizioni in 24-48 ore.