È il quinto romanzo di Marco Borgogno, ex sindaco di Borgo San Dalmazzo, ormai noto per la sua scrittura. Un nuovo thriller che riprende le indagini del commissario Lefebvre del V arrondissement di Parigi, già protagonista del precedente libro “Il caso di Madame Amélie”. Nella Senna viene ritrovato il cadavere di una donna; si tratta della moglie dell’ambasciatore del Niger in Francia. Inizia così questa complicata avventura che lo porterà ad indagare su un oscuro intrigo internazionale. Da Parigi, dove gode di grande stima, con l’aiuto dei colleghi del servizio segreto, si troverà ad indagare in uno dei territori più aridi e affascinanti del Sahel, dove la popolazione è considerata tra le più povere dell’Africa, in contrasto con le enormi ricchezze del sottosuolo. Ed è proprio l’uranio, un minerale ambito dai cosiddetti “nuovi e vecchi colonizzatori” a scandire le leggi ed i tempi di questa nazione, dove i francesi l’hanno sempre fatta da padroni. Alcuni scienziati del mondo accademico si sono chiesti se questo bene prezioso, ma pericoloso per la sua radioattività, rappresenti per i nigerini un’opportunità o una maledizione. Sarà un tumultuoso susseguirsi di colpi di scena, non privi di logoranti relazioni sentimentali, che tengono con il fiato sospeso il lettore fino all’epilogo della storia. L’editore, Araba Fenice, ha così commentato l’ultimo lavoro di Marco Borgogno. “È un cinico affresco del mondo contemporaneo: la lotta tra i paesi in via di sviluppo e l’uomo bianco, o forse giallo, sempre desideroso di grandi affari al minimo costo. Un costo spesso sporco di sangue”.
La maledizione del Niger
di Marco Borgogno
ArabaFenice
16 euro