Cuneo – “Il disastro del Tenda: ottobre 2020. Considerazioni di un geologo”. Così si intitola il documento di approfondimento preparato dal geologo bovesano Giorgio Martinotti sulla situazione del tunnel vecchio e nuovo nel posto alluvione. La frana che ha colpito il piazzale dell’imbocco francese con la distruzione dei due ponti, vecchio e nuovo, rende tutto inagibile e tutto da rifare.
Martinotti parte da una spiegazione di che cosa è avvenuto con l’alluvione del 2 e 3 ottobre, causata essenzialmente da due cause, le forti precipitazioni in 24 ore la pioggia di 6 mesi, ma anche quella che definisce “l’incauta costruzione di oepre non compatibili con il contesto ambientale” e cosa è necessario fare da ora in poi. Le conclusioni per il geologo sono chiare: non è proponibile mantenere il tracciato attuale lato Francia; la galleria nuova ha problemi non facilmente sanabili; un tunnel a doppia canna è sempre meno necessario. La soluzione è compatibile con il cantiere attuale e con l’utilizzo, anche se non totale, di quanto già realizzato.