Cuneo –
Si è celebrata ieri la 70ª Giornata nazionale delle vittime degli incidenti sul lavoro, definita dal Presidente Mattarella una “ferita sociale che lacera il Paese”. A giudicare dai suoi anni, si puo’ dire una vecchia ferita mai rimarginata e ancora più dolorosa con l’arrivo della pandemia di Covid 19.
A livello europeo, le ultime statistiche disponibili danno un quadro preoccupante della situazione: circa 3.500 incidenti mortali in un anno e una media europea di 2,2 incidenti mortali su 100.000 lavoratori. ll Paese con il maggior numero di incidenti mortali è il Lussemburgo (10,8 su 100.000 lavoratori), seguito dalla Romania (6,11) e dalla Lettonia (5,45). In cifre, i Paesi con il numero più elevato di vittime sono la Francia (528) e l’Italia (417).
A livello nazionale, gli ultimi dati dell’Inail pubblicati il 30 settembre scorso dicono: “Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto tra gennaio e agosto sono state 322.132 (-22,7% rispetto allo stesso periodo del 2019), 823 delle quali con esito mortale (+20,1%). In diminuzione le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 27.761 (-32,3%). I dati di quest’anno sono fortemente influenzati dall’emergenza Coronavirus”.