Cuneo – Ora anche in provincia di Cuneo i pazienti affetti da enfisema al polmone in fase avanzata potranno affiancare, al trattamento farmacologico standard, un intervento mini-invasivo per la riduzione del volume del polmone per via endoscopica.
Nei giorni scorsi presso l’azienda ospedaliera Santa Croce e Carle sono stati dimessi i primi due pazienti, dopo pochi giorni di degenza, con un risultato più che soddisfacente.
“Il trattamento – spiega Giulio Melloni, direttore della chirurgia toracia – si pratica per via endoscopica in centri altamente specializzati, dove siano presenti tutte le competenze: chirurgia toracica, pneumologia, fisiopatologia respiratoria, anestesia, oltre a tecnologie d’avanguardia. L’intervento è utile per migliorare la qualità di vita dei pazienti, le cui condizioni spesso non consentono loro nemmeno di uscire di casa”.
L’enfisema condiziona, infatti, fortemente la qualità di vita di chi ne è affetto, e spesso si tratta di pazienti sottoposti a ossigenoterapia domiciliare.
All’intervento ha partecipato anche Andrea Antonelli, responsabile della struttura di allergologia e fisiopatologia respiratoria: “La tecnica consiste nell’inserimento di valvoline che aderiscono alle pareti, direttamente nel bronco, isolando la parte a valle. La procedura è semplice, rapida e le valvole sono potenzialmente rimuovibili. Si interviene sulle parti più danneggiate, ‘sgonfiandole’ per permettere alle altre parti ‘più sane’ di sostituire quelle isolate”.
Conclude Alessandro Locatelli, direttore del servizo di anestesia e rianimazione e del dipartimento di emergenza ed aree critiche: “Siamo di fronte all’ennesimo esempio di innovazione tecnologica e procedurale del dipartimento e di sinergia all’interno delle strutture del nostro ospedale. Quello che siamo riusciti a realizzare è l’anticipazione di un progetto che favorirà sempre di più la collaborazione tra i reparti medici e chirurgici che hanno come obiettivo la cura dello stesso organo: il polmone. Il nostro Dipartimento dispone di tutte le tecnologie e le competenze per realizzare, insieme alla pneumologia, quella che viene definita appunto “lung unit” e che consentirà agli specialisti di migliorare i rapporti e le sinergie collaborative. Per quanto riguarda l’intervento innovativo eseguito nei giorni scorsi ringrazio la direzione generale e tutte le strutture di supporto che ci hanno consentito di eseguire le procedure”.