Cuneo – È ripreso nella mattinata di oggi (lunedì 21 settembre) al tribunale di Cuneo il processo per lesioni stradali personali gravi conseguenti all’incidente che si è verificato il 12 agosto 2018 sull’autostrada Torino Savona, e in cui è imputato M. B., monregalese, a cui è contestata l’aggravante di aver guidato sotto l’effetto di metadone. Nella scorsa udienza aveva testimoniato F. P., l’amico che si trovava in auto con l’imputato. L’uomo aveva riferito al giudice che quel giorno di agosto, M. B. era andato a prenderlo a casa sua a Ceva e si erano diretti a Torino. Stando a quanto riferito in aula da F. P., l’auto era la sua, ma a guidarla era M. B., poiché a lui avevano sospeso la patente. Mentre si trovavano tra Cherasco e Marene l’auto, forse a causa dell’urto con un oggetto sulla carreggiata o forse per la perdita di un pezzo dell’auto, sbandò capottandosi due volte e finendo poi contro il guardrail. Quando arrivò la Polizia stradale, i due erano già fuori dall’abitacolo, sdraiati a terra. A M. B., che venne indicato come conducente dell’auto, venne fatto l’esame delle urine e del sangue e risultò positivo al metadone. Durante la scorsa udienza, F. P. non ha saputo spiegare come mai lui avesse le costole rotte, spiegabili con un urto contro il volante, mentre M. B. un profonda ferita alla testa, esattamente corrispondente allo sfondamento del parabrezza sul lato passeggero. Alle domande della difesa, il teste si è limitato a ribadire che alla guida dell’auto c’era M. B. e che lui gli sedeva a fianco. La deposizione di uno degli agenti di Polizia intervenuti sul posto non ha aiutato a chiarire questa dinamica e quindi il giudice ha accolto la richiesta di perizia avanzata dalla difesa e rinviato l’udienza al 1° febbraio per il conferimento dell’incarico (immagine di repertorio).