“Iniziativa tardiva e impropria”, così commenta Fabrizio Manca, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Piemonte, l’ordinanza di ieri (9 settembre) del Presidente Cirio che impone alle scuole di misurare la temperatura e alle famiglie di autocertificare l’avvenuta rilevazione a casa.
Proprio alla vigilia dell’inizio dell’anno scolastico, prosegue Manca, “si decide, senza valutarne gli impatti, di cambiare le regole dettate dal Governo per la riapertura in sicurezza delle scuole in base alle quali i dirigenti scolastici hanno pianificato con grande fatica e complessità l’organizzazione del servizio. In molti casi, ad esempio, si sono differenziati gli orari di ingresso per evitare assembramenti con puntuali comunicazioni alle famiglie e ora i dirigenti saranno costretti a rimodularli perché dovranno considerare il tempo della misurazione e per il controllo delle autocertificazioni. Parliamo di scuole che mediamente accoglieranno 1000/1200 studenti”.
Ancora, le linee guida nazionali, recependo le indicazioni dell’Autorità sanitaria (CTS e IIS), “hanno affidato alle famiglie la misurazione della temperatura senza ulteriori oneri per le stesse e per le scuole, insomma, verrebbe da dire che lo Stato ha fiducia e crede nella responsabilità genitoriale, la nostra Regione evidentemente no”.
Ma oltre all’inopportunità di cui sopra, il direttore generale esprime dubbi sulla legittimità dell’intervento, “non solo perché carente di motivazione sotto il profilo delle indifferibili e contingenti esigenze sanitarie, delle quali non è chiaramente esplicitata l’urgenza, ma in quanto interviene in un ambito di materie che sono riservate alla competenza esclusiva dello Stato, quali l’autonomia scolastica, i poteri organizzativi del dirigente e il rapporto scuola famiglia”.
Manca aggiunge anche “da giugno opera un tavolo regionale di coordinamento dove la Regione è rappresentata da ben tre Assessorati, Istruzione, Sanità e Trasporti che sarebbe stato il luogo ideale per condividere e confrontarsi per tempo su questa iniziativa, invece, nessuno dei loro rappresentanti ha mai prospettato il tema”.
Il direttore generale precisa, inoltre, di avere espresso al Presidente queste perplessità chiedendogli “di rinviare ogni valutazione a dopo la riapertura, alla luce dell’andamento, accuratamente monitorato, della situazione epidemiologica, ma purtroppo non sono riuscito a convincerlo”.
Infine, conclude, “il rischio che l’ordinanza possa creare confusione è alto, questo mi preoccupa perché non vorrei vedere vanificati il lavoro encomiabile fatto in questi mesi dai dirigenti scolatici con il coinvolgimento attivo delle famiglie e la straordinaria collaborazione dei sindaci e delle province del Piemonte per risolvere le esigenze logistiche connesse al distanziamento”.