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Venerdì 22 novembre 2024

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L’appello dei genitori di figli disabili

Le famiglie chiedono la riapertura a pieno regime di centri diurni e residenziali e degli annessi servizi

La Guida - L’appello dei genitori di figli disabili

Famiglia con disabile

Cuneo – Una lunga lettera manifesto è stata stilata da un gruppo di genitori di ragazzi “speciali” che frequentano il centro diurno per disabili “Casamica” di Busca e altre analoghe strutture del cuneese.
Finalità della missiva, portare l’attenzione della società civile e dei governanti sulle pesanti restrizioni tuttora in vigore alle attività dei centri per disabili, sia diurni sia residenziali, Rsa comprese, e sulla necessità di una riapertura a pieno regime degli stessi, con tutti i relativi servizi offerti. Se la parziale ripresa delle attività avvenuta il 15 giugno scorso era, infatti, stata salutata dalle famiglie con sollievo e gratitudine dopo la chiusura totale scattata l’11 marzo, “ora questo – scrivono gli estensori del documento – non basta più”. Ed individuano una serie di criticità cui l’attuale organizzazione non riesce a dare risposta, dalla mancanza di un adeguato servizio di trasporto alla rigida applicazione dei protocolli sanitari che impongono il lavoro in piccoli gruppi e senza contatto fisico. Si passa poi ai problemi della riduzione del monte ore lavorativo, quando non del licenziamento, di educatori e operatori socio sanitari, e della frequenza alternata delle strutture da parte degli utenti: 5 giorni ogni 15, a fronte dei 5 settimanali abituali.
L’apice delle criticità si raggiunge, però, con le nuove modalità di accesso al soggiorno di sollievo: la normativa prevede, infatti, l’esecuzione del tampone prima dell’inserimento dell’utente e “al di là di quello che sarà l’esito, – scrivono i genitori – seppure questo fosse negativo, 14 giorni di isolamento nella struttura in cui egli viene inserito, esaurendo così, in completa solitudine, il tempo di ricovero temporaneo previsto prima di tornare a casa”.
A fronte di tutte queste difficoltà che minano la resistenza delle famiglie, ormai allo stremo, esse chiedono che “i propri figli disabili siano considerati alla stregua degli altri figli normo-dotati, che non ci sia pregiudizio nei loro confronti, bensì equità di trattamento”. E quindi che, come avvenuto per tutte le altre riaperture della società civile, si torni al pieno regime anche dei centri per disabili, rivedendo le rigide norme che generano le criticità suddette.

Di seguito il testo integrale della lettera

lettera-manifesto dei genitori per sensibilizzare e sollecitare

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