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Lunedì 25 novembre 2024

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Leggere sfumature di vita tra fantasia e realtà

In “…veusto ch’il la conta?” di Vittorio Gullino 31 racconti in piemontese

La Guida - Leggere sfumature di vita tra fantasia e realtà
…veusto ch’il la conta?”-Vittorio Gullino

 

Lo ammette lo stesso autore, Vittorio Gullino: scrivere questi racconti è un modo per “mettere in fila passato, presente e domani” (“’d buté ‘n fila passà, present e doman”). E non è la solita espressione per dire la continuità del tempo attraverso le varie generazioni. Mettere in fila sembra piuttosto rispondere a un’esigenza di ordine anzitutto interiore che consenta di far rivivere nella giusta dimensione della memoria e dell’esperienza ricordi e fantasie.
Perché in fondo di questo si tratta: una raccolta di brevi narrazioni attinte dall’esperienza personale dei racconti ascoltati da bambino, ma anche inventate per il piacere del lettore (o, meglio ancora, di un ascoltatore) senza escludere peraltro le storie vissute in prima persona. Il tutto, dice l’autore, perché “il lettor possa sorridere, magari meditare e magari trovar la scusa per raccontare al nipotino” dopo averlo preso “’n fauda”, secondo un caratteristico gesto pieno di affetto dei nonni.
In questa prospettiva ad ampio raggio l’autore si concede il lusso di spaziare sui più svariati argomenti. Non stupisce, per esempio, che sulle ali della fantasia il primo racconto si impegni in una lettura curiosa della creazione e il secondo faccia scendere il lettore tra i personaggi del presepio. Dietro si coglie, appunto, lo sguardo sorridente del nonno che costruisce un racconto per parlare al nipote di queste realtà ai limiti dell’insondabile.
Ma c’è anche lo spazio per il reale che affiora tra i ragazzi in gita di un liceo saluzzese, “dove si respirava un’aria di collegio un po’ speciale”, o per una profonda umanità di rapporti come nell’amicizia che sorprende l’autore sui sentieri di montagna con un “vecchietto sordo e muto” lasciato senza nome, volutamente forse. E c’è il surreale conte sempre con una valigia misteriosa (al lettore il compito di scopre cosa custodisce) oltre alle pagine da cui traspaiono, evidenti per chi sa leggere, i segni di insegnamenti e comportamenti a rischio di dismissione.
A complemento indispensabile di questa atmosfera quasi familiare della narrazione è doveroso sottolineare che tutti i racconti sono scritti in piemontese (con traduzione a seguito) poiché “mach le lenghe con na memoria coletiva” (solo le lingue ricche di una memoria collettiva) possono offrire un arcobaleno di sfumature espressive che trapelano “dal vivi ‘d mincadì” (dal vivere di ogni giorno”.

…VEUSTO CH’IT LA CONTA?
Vittorio Gullino
Primalpe
pp. 208 € 14

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