Cuneo – È deceduta improvvisamente Elena Sciandra, 54 anni, maestra di scuola dell’infanzia a Torino, originaria di Cuneo e molto legata alla città e all’Asd Cuneoginnastica. Era in vacanza a Sanremo quando si è sentita male, il 22 luglio scorso: inutili i soccorsi e i ricoveri, la donna è deceduta. Lascia il marito, una figlia e un figlio poco più che ventenni, il padre.
Aveva iniziato da bambina, negli anni Settanta, i corsi al centro ginnastica “Il tamburello”, divenuto poi Cuneoginnastica: aveva partecipato a gare di livello internazionale, era anche stata protagonista di scatti fotografici (nella foto sotto), in un servizio realizzato da Franco Moro sui tetti dell’istituto Grandis, che hanno poi dato origine allo storico logo dell’associazione.
Per tutti “Cilly”, dopo aver seguito i corsi fin da bambina era sempre stata molto legata alla Cuneoginnastica, di cui aveva seguito la sezione centallese negli anni Ottanta; aveva sempre portato avanti la sua passione per la ginnastica, per la danza, per la musica e la coreografia, con corsi nelle scuole dell’infanzia e il sostegno al gruppo cuneese (nella foto, a destra, era impegnata nella premiazione di un saggio, al palazzetto di San Rocco Castagnaretta).
“Splendida persona, figlia esemplare, una mamma e una moglie piena d’amore per la vita e per i suoi cari – afferma Claudio Adinolfi, presidente dell’Asd Cuneoginnastica -. A noi piace ricordarla così: Cilly, una bambina deliziosa che iniziava la carriera da ginnasta sotto la guida della prof. Luigia Martinengo, istruttrice federale e giudice nazionalepresso il centro ginnastica il Tamburello. La grande passione per questo sport e i valori acquisiti nel tempo con la pratica pressoché quotidiana, hanno rappresentato la vera ricchezza della sua esperienza sportiva. Valori che, consolidati poi con una formazione professionale da tecnico e giudice e studi specifici legati all’area educativa e didattica per l’attività motoria, ha continuato a trasmettere come allenatrice prima alle ginnaste dei suoi corsi e in seguito alle piccole allieve della scuola torinese. Attraverso semplici esercizi con i piccoli attrezzi insegnava quei comportamenti educativi fondamentali che rappresentano la base per qualsiasi apprendimento, con una creatività e una raffinatezza non comuni. E non ha mai abbandonato la nostra società, con affetto e senso di appartenenza è sempre stata attivamente presente. Ora anche tu Cilly sei una farfalla, vola libera nel cielo: rimarrai sempre nei nostri cuori”.