Dopo la mancata ratifica da parte del Parlamento ungherese della Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne nello scorso maggio, ora anche Varsavia ha deciso di abbandonare uno dei più importanti trattati internazionali che affrontano questa particolare forma di violazione dei diritti umani. La Convenzione del Consiglio d’Europa, già ratificata dalla Polonia nel 2015, è in effetti il primo strumento vincolante al mondo in materia. Sia l’Ungheria che la Polonia, già sotto osservazione della Commissione Europea per le loro derive inquietanti nel campo della giustizia e dello stato di diritto, mostrano, di nuovo, un volto ben distante da quei valori su cui poggia la stessa Unione. Quei valori civili che vanno oltre la protezione delle donne contro la violenza, ma che si schierano anche a difesa di tutti coloro che sono vittime di abusi e discriminazioni.