Cuneo – Incontri, dietrofront, confronti. Si moltiplicano nello scacchiere del mondo economico le scelte in base all’offerta pubblica di scambio lanciata lo scorso 17 febbraio da Intesa Sanpaolo su Ubi Banca. Un’offerta partita il 6 luglio e in corso fino al 28 di luglio con la parola agli azionisti.
Ieri mattina, come era avvenuto qualche settimana fa da parte di Itesa, a far visita ai tre sindaci delle tre città di riferimento della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, azionista pesante di Ubi Banca, ovevro Federico Borgna di Cuneo, Paolo Adriano di Mondovì e Carlo Bo di Alba, è stata il presidente del cda di Ubi Banca, Letizia Moratti.
Oggi, martedì 14 luglio, il Consiglio di Amministrazione e il Consiglio Generale della Fondazione Crc, a quale aderisce al Patto di consultazione Car, si sono nuovamente riuniti per valutare l’evoluzione dell’ops. Alla riunione hanno preso parte anche gli advisor di Société Générale e dello Studio legale Pavesio e Associati. Gli Organi della Fondazione hanno confermato che l’Ops di Intesa Sanpaolo, come attualmente prospettata, “presenta elementi non conformi alle attese della stessa Fondazione”. Conseguentemente, ribadendo la più ampia fiducia nell’operato del presidente Genta, il consiglio generale all’unanimità gli ha conferito mandato di proseguire nelle attività di istruttoria e interlocuzione con i vari soggetti coinvolti.
Intanto la Cattolica Assicurazioni, che fa parte del Patto Car con l’1% del capitale della Ubi Banca, come la Fondazione Crc si è schierataa favore dell’offerta pubblica di scambio di Intesa Sanpaolo. Il cda di Cattolica, riunito sotto la presidenza di Paolo Bedoni, “ritenuto il proprio interesse alla luce sia delle autorizzazioni di vigilanza ottenute dall’offerente, sia del comunicato dell’emittente, sia ancora dell’andamento del mercato, ha deliberato all’unanimità l’adesione di Cattolica stessa all’offerta pubblica di scambio lanciata da Banca Intesa San Paolo sulle azioni Ubi”, si legge in una nota. Nei giorni precedenti anche la Fondazione Banca del Monte di Lombardia aveva cambiato idea siull’Ops.