Sessanta giorni che hanno cambiato il mondo. Almeno lo hanno cambiato e bloccato in questi mesi. Dal 25 gennaio al 26 marzo 2020, un diario con un capitolo per giorno raccontato dalla scrittrice Fang Fang che racconta la quotidianità della prima quarantena mondiale, quando ancora l’Italia, L’Europa e tutto l’Occidente guardavano a Wuhan come a una delle tante “strane” notizie cinesi e a un caso eccezionale e lontano. Ma non sapevano che quello stop sarebbe toccato a tutti.
Un diario davvero sorprendete, di una scrittrice che abita Wuhan e che dal 25 gennaio, la data considerata come inizio dell’epidemia in Cina, si annota tutto e scrive sul suo blog WeChat, di notte per evitare la censura. Non a caso questo libnro, che sta facendo il giro del mondo, è stato duramente attaccato dal governo cinese. Ci sono testimonianze di persone con le quali la scrittrice è riuscita ad entrare in contatto, fatti reali, gesti comuni, vicende, reazioni non convenzionali, eventi messi a disposizione su Weibo, una forma di tweet cinese, per tenere compagnia a chi, come lei, ha vissuto il periodo di segregazione forzata a causa del virus. Un’esperienza raccontata in prima persona, monitorando le difficoltà materiali, quelle legate alle malattie croniche, la solitudine, la paura del contagio, la paura di non farcela a superare il momento. La necessità di testimoniare eventi come la morte del dottor Li Weniang, il primo a dare l’allarme sulla presenza del coronavirus ma per questo inascoltato e perseguitato dal regime fino alla morte avvenuta il 6 febbraio.
Un racconto unico e un occhio attento ma anche una lezione per tutti: “Non possiamo pensare ancora a lungo di essere noi il centro del mondo né crederci invincibili, né possiamo sottostimare ancora la potenza distruttiva anche delle cose più piccole come un virus”.
Wuhan Diari da una città chiusa
di Fang Fang
Rizzoli
15,90 euro