La pandemia da Covid-19 continua ad occupare la scena e in alcuni Paesi sembra minacciare un pericoloso ritorno di contagi. Ne sanno qualcosa tra gli altri il Brasile e gli Stati Uniti, mentre si è di nuovo alzata la guardia per focolai apparsi anche in Italia, come a Bologna e in Campania.
Purtroppo non è la sola brutta notizia per molte popolazioni al mondo. Tanto bene non sta neanche il pianeta, compresa la nostra Europa che pure è all’avanguardia nella lotta per la salvaguardia dell’ambiente. È quanto risulta da una Relazione della Commissione europea appena resa pubblica: almeno 17 Paesi UE su 27 sono in ritardo rispetto agli obiettivi di salvaguardia ambientale fissati per il 2020 e solo Finlandia, Olanda, Croazia e Cipro si avviano a rispettare gli obiettivi fissati per il 2030. Sembrano numeri astratti ma provocano risultati molto concreti, come i 400 mila morti prematuramente ogni anno per l’aria non pulita.
E pensare che sono numerosi quanti spingono perché, con l’economia in crisi per il Covid-19, si rimandi a giorni migliori la lotta per un ambiente pulito. Più in piccolo ne abbiamo già sperimentato le drammatiche conseguenze con aperture premature di attività economiche nei mesi scorsi.
Una lezione da imparare con urgenza.