Cuneo – Si tiene oggi lunedì 22 giugno, alle ore 18,30, alla Casa del Quartiere Donatello in via Rostagni 27, un incontro aperto sulla scuola. È l’associazione “Non una di meno” di Cuneo ad aver scelto la strada dell’assemblea pubblica per discutere e capire sulla scuola che sarà, anticipata da una lettera aperta a chi, in questi mesi, si è interrogata su quanto accade nella scuola. L’iniziativa è per “riportare all’ordine del giorno dell’agenda pubblica l’istruzione e la pedagogia, nell’ottica di costruire una scuola diversa- scrivono -. Crediamo sia fondamentale che tutte le soggettività che si sentono toccate dalla questione educativa si incontrino in maniera pubblica e collettiva per parlare di scuola da costruire, superando le criticità che c’erano già prima della pandemia Covid-19… Gli ultimi due mesi di didattica a distanza hanno messo in luce problemi e criticità che esistevano già. La crisi della scuola arriva da lontano”.
Secondo “Non una di meno” bisogna abbandonare la retorica sulla scuola e condividere un confronto che apra un laboratorio continuativo e permanente per la valorizzazione delle soggettività della scuola”, anche perché la pandemia ha “acuito nella scuola erogata attraverso la modalità della Dad, l’esclusione sociale e le ingiustizie” sia per gli studenti che per i precari e gli assistenti alle autonomie, e ha riversato ulteriore lavoro di cura sulle famiglie.
“La scuola – conclude la lettera aperta – non è un’azienda, ma un’istituzione che va ripensata dalle fondamenta. In questi mesi sono mancati dalla didattica i contenuti profondi delle relazioni educative. Le stesse piattaforme online non sono strumenti neutri e hanno declinato l’insegnamento come semplice trasmissione di informazioni, mentre nel processo di apprendimento è indispensabile che ci siano confronto e collaborazione. La scuola è l’istituzione fondamentale per la costruzione delle relazioni e della società, è un luogo di formazione, di costruzione di sé, di autonomia, del prendersi cura, per chi non ha strumenti in ambito familiare per garantire la didattica, per progettare modelli di società che costruiscono il futuro”.