Borgo San Dalmazzo – Verificare se “ricorrano i presupposti per richiedere all’Asl Cn1 di sciogliere il contratto con l’attuale gestore della casa di riposo Padre Fantino”. La richiesta è stata avanzata dai consiglieri di minoranza del gruppo Borgo 3.0 con un’interrogazione al primo cittadino in cui chiedono anche di sapere “quali prescrizioni ha adottato il sindaco quale Ufficiale Sanitario”.
L’interrogazione prende le mosse dai drammatici fatti verificatisi alla casa di riposo tra fine marzo e la metà di maggio “quando si sono verificati 20 decessi a causa di un focolaio di Covid-19 e si sono evidenziate criticità fortissime – così scrivono i consiglieri – nella gestione dei ricoverati, su cui sta indagando l’Autorità giudiziaria”.
La Rsa Padre Fantino, di proprietà del Comune, è stata affidata in comodato all’Asl Cn1. A sua volta l’Asl ha affidato la gestione, in seguito a gara d’appalto, alla cooperativa Punto Service di Vercelli.
Aggiungono i cinque consiglieri: “Sono sorti molti interrogativi su come i nostri anziani vengano assistiti. Evidentemente qualcosa non ha funzionato: da parte dell’amministrazione comunale non si può semplicemente delegare e dimenticare un servizio così importante per i nostri concittadini più fragili”. La risposta del sindaco arriverà in occasione del prossimo consiglio comunale.