Philip Marlowe, 33 anni, è un detective molto diverso dai suoi colleghi letterari. Ha modi bruschi, quasi rudi, dietro ai quali nasconde un’indole idealistica e, forse, romantica; non risolve i casi rimanendo seduto a esercitare la logica, ma agisce in prima persona con gli stessi metodi dei gangster che deve affrontare e non perde occasione di rimarcare quanto sia efficiente e duro il lavoro dei poliziotti che deve affiancare. Marlowe compare nel primo libro di Raymond Chandler che viene riproposto da Adelphi in una nuova veste e una nuova traduzione e con una copertina straordinaria una fotografia del Crenshaw Theater di Los Angeles del celeberrimo architetto Paul Laszlo del 1942. È un classico ormai della letteratura e molti conoscono la storia per il film con l’interpretazione indimenticabile di Humphrey Bogart e Lauren Bacall.
Siamo negli anni Trenta in una Los Angeles, all’epoca alle prese con il gioco d’azzardo e il contrabbando e criminali della peggior specie. Marlowe se la deve vedere con il generale Sternwood che lo convoca nella sua villa lussuosa per farlo indagare su alcune lettere ricevute dalle due figlie, legate a debiti di gioco e dunque ricatti. Entrambe le storie e le personalità delle ragazze si presentano molto problematiche e per l’investigatore privato non sarà una passeggiata a capire l’intricato ingarbuglio.
Un capolavoro, un grande giallo che resiste da più di 80 anni sul,a scena letteraria e che conserva un fascino unico come fosse scritto oggi.
Il grande sonno
di Raymond Chandler
Adelphi
18 euro