Cuneo – Con l’allentamento delle restrizioni sui movimenti da domani (lunedì 18 maggio), incombe anche il ritorno di un problema che in questi due mesi si è sopito, ma potrebbe presto tornare a essere grave: quello dei furti e delle truffe, insieme con altri reati.
Anche a livello locale c’è consapevolezza, tra le forze dell’ordine, di questo rischio: da marzo alla prima metà di maggio le misure per il contenimento dell’epidemia da coronavirus hanno avuto l’effetto di “contenere” anche i reati, ma da domani il fenomeno potrebbe tornare ad acuirsi e in modo significativo. Per questo, ancora una volta, servono prudenza e occhi bene aperti, in tutte le forme di collaborazione che il singolo cittadino può mettere in atto verso le forze di pubblica sicurezza, con segnalazioni tempestive di qualunque movimento sospetto al numero di pronto intervento, il 112. Il controllo sociale collettivo, per certi versi comunitario, diventa la risposta al “virus” di chi delinque.
Non solo furti e reati predatori (anche in seconde case), ma pure le truffe e i raggiri, che spesso prendono di mira le persone anziane e sole: va sollecitata la massima prudenza e l’importanza di non aprire a nessuno, nemmeno a chi si presenta (come potrà succedere nei prossimi giorni) a nome di autorità sanitarie o locali, dicendo di controlli, test e tamponi, mascherine, spesa a domicilio, sanificazioni e cose del genere. La fantasia non manca a questi malviventi, come troppo spesso la cronaca dimostra.
L’allarme continuerà a essere alto anche per i reati persecutori, per le diverse forme di violenza (soprattutto sulle donne, ma anche verso i minori): in molti casi per questo periodo sono state moltiplicate dalla “convivenza forzata” tra le mura domestiche, ma dai prossimi giorni si teme una ripresa di episodi di stalking in presenza da parte di chi finora era costretto a rispettare l’allontanamento. Anche in questo caso, è importante che chi vede o sente qualcosa fornisca elementi alle forze dell’ordine, per evitare conseguenze gravi ad altre persone.
Ci sono poi gli allarmi, lanciati nei giorni scorsi a livello nazionale, per un altro tipo di rischio, più di lungo periodo e non meno grave, anche nella “tranquilla” provincia Granda: usura e infiltrazioni di malviventi e magari della criminalità organizzata nell’economia reale, piegata dalla lunga serrata e in forte crisi. Proprio la mancanza di denaro scatena gli appetiti di chi ha a disposizione soldi “sporchi” e può cogliere l’occasione di prestarne a tassi di usura, oppure di rilevare a prezzi stracciati attività e quote di capitale in imprese. Oggi più che mai, l’unico soggetto che in molti vorrebbero non vedere “a distanza” è proprio lo Stato.