Cuneo – È atteso nella giornata di oggi (domenica 17 maggio) il testo definitivo del Dpcm (decreto del presidente del consiglio) che fissa le norme per la “fase 2”, in avvio da domani, con l’atteso allentamento delle restrizioni e il richiamo alla prudenza per evitare nuovi rischi nell’andamento epidemiologico.
Regole scritte che arrivano al fotofinish, e che proprio per i tempi stretti potranno tradursi nella mancata apertura per molte attività. Regole che, soprattutto, sono frutto di una nuova intesa tra governo e Regioni dopo un lungo confronto nella notte appena trascorsa: dopo la presentazione del presidente del consiglio Giuseppe Conte ieri sera, infatti, i presidenti delle Regioni sono insorti e si è sfiorato lo scontro istituzionale, con la minaccia di “far saltare” tutto (con coseguenze ancora più gravi per l’economia reale e per la vita quotidiana di milioni di italiani).
Secondo i governatori, le linee espresse dal governo avrebbero depotenziato le linee guida stilate dalle Regioni dopo il difficile confronto continuato fino alla serata di venerdì; l’altra accusa era quella di caos normativo, tra Stato centrale e governi locali.
Alla fine del lungo braccio di ferro, oltre le 3 del mattino, il governo ha accettato di inserire (come allegato e con un richiamo nella parte iniziale del Dpcm) il testo definito unitariamente dalle Regioni, rendendo quindi legge quelle misure, che da domani cercheranno di condurre il Paese verso una nuova normalità.