Centallo – Da lunedì 18 maggio la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista riapre le porte ai fedeli, seppur con alcune restrizioni dovute al perdurare dell’epidemia: l’accesso sarà limitato a un massimo di 145 persone per ogni funzione religiosa, così da rispettare la distanza minima di un metro. I posti a sedere saranno contrassegnati da un adesivo colorato, e alcuni saranno riservati ai fedeli con difficoltà motorie o in sedia a rotelle.
Dovranno osservare il distanziamento reciproco anche i membri dello stesso nucleo familiare, senza eccezioni. In occasione di funerali, celebrazioni di settima, trigesima e anniversario, inoltre, si darà la priorità ai familiari più stetti del defunto. Raggiunto il limite, non si potrà più accedere all’edificio, neppure sostando in piedi.
Per dare la possibilità a tutti di seguire la Messa, la domenica alle 18 continueranno le dirette social su Facebook e Instagram.
“Ovviamente – ha commentato don Andrea Ciartano – non si tirerà a sorte e non si potranno prenotare i posti: contiamo sul buon senso e sulla responsabilità della comunità centallese. Chiedo a tutti di partecipare ad una sola Messa festiva tra sabato e domenica, così da garantire anche agli altri centallesi questa possibilità. L’emergenza non è ancora finita: questa ripresa è un germoglio di speranza che sta sbocciando, e deve essere coltivato con cura, non buttando via i tanti sacrifici fatti finora”.
Divieto di assembramento sul sagrato prima e dopo la funzione: si potrà accedere alla chiesa solo dal portale centrale, che sarà spalancato per evitare il contatto con le maniglie. All’entrata verrà somministrato a tutti del gel igienizzante per le mani, e sarà obbligatorio indossare la mascherina. Non si potranno utilizzare le acquasantiere, né scambiarsi il segno di pace: la comunione sarà amministrata esclusivamente sulla mano, senza processione dei fedeli verso il presbiterio. Sul rispetto delle norme vigilerà un gruppo di volontari parrocchiali.
Limite di accesso anche alla sacrestia: fino a nuovo ordine, quindi, le celebrazioni dovranno continuare a fare a meno dei chierichetti.