Torino – Una rete di ospedali covid da attivare nel caso di una eventuale recrudescenza del contagio. Questo l’obiettivo primario annunciato dall’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, che ha illustrato oggi pomeriggio gli obiettivi del Gruppo di lavoro sulla riorganizzazione della rete ospedaliera. Il gruppo è presieduto da Giovanni Monchiero, già presidente della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, già direttore generale dell’Asl Cn2, già commissario per l’apertura di Verduno come ospedale Covid.
Ieri le Aziende sanitarie regionali hanno consegnato all’Unità di crisi i piani per il progressivo ritorno degli ospedali all’operatività pre-covid, mantenendo percorsi Covid dedicati e un’organizzazione modulabile per affrontare l’eventuale ripresa epidemica.
Poi Icardi punta in alto annunciando che la sanità piemontese cerca la svolta, dopo anni e anni di tagli e riduzione dei posti letto (in vent’anni sono stati 5.680 posti letto in meno quasi il 30%), e di riduzione del personale (dal 2010 3.842 dipendenti in meno il 7%) che è avvenuta con giunte di entrambe i colori politici, il centrodestra di Ghigo e Cota e il centrosinistra di Bresso e Chiamparino : “L’obiettivo è aumentare in modo strutturale i posti di terapia intensiva, sub-intensiva e di cura negli ospedali piemontesi, non solo in funzione dell’emergenza covid, ma stabilmente per tutte le esigenze diagnostiche e terapeutiche di ordinaria necessità. Dobbiamo elevare lo standard della nostra risposta sanitaria a quello dei principali Paesi europei che già oggi sono in grado di affrontare meglio le emergenze. È una riorganizzazione necessaria, a prescindere dal covid, non solo della rete ospedaliera, ma anche di quella di medicina sul territorio”.