Il 24 aprile scorso, l’Organizzazione mondiale della salute (Oms) ha lanciato un’iniziativa di collaborazione globale per la ricerca, lo sviluppo e la produzione di nuovi sistemi diagnostici, terapeutici e vaccini contro il Covid-19. All’iniziativa, chiamata “Access to Covid-19 Tools Accelerator” hanno preso parte molti Paesi, fra i quali i Paesi dell’Unione europea, i leader mondiali della salute, le imprese e i fondi privati, con l’obiettivo di collaborare, di condividere le rispettive scoperte e soprattutto garantire un accesso equo alle cure in tutto il mondo.
Vale le pena riportare qui le parole del segretario generale dell’Onu, che ha voluto sottolineare quello che dovrebbe essere ovvio: “Tutti nel mondo dovrebbero avere pari accesso alle terapie e al vaccino. Non potrà essere un vaccino o una terapia per un Paese, una regione o una metà del mondo, ma un vaccino e una terapia che siano accessibili, sicuri, efficaci, facilmente somministrabili e universalmente disponibili”.
Peccato che al lancio dell’iniziativa fossero assenti Cina e Stati Uniti.