Cuneo – Il mondo della sanità vuole guardare alla ricostruzione del sistema territoriale, a partire dal confronto sulle risorse per gli incentivi agli operatori del comparto: il confronto con la Regione, che annuncia di mettere sul piatto 55 milioni di euro, è in programma per giovedì 30 aprile, ma una parte dei sindacati pone fin d’ora una serie di condizioni irrinunciabili.
Se ne fa portavoce la rappresentanza regionale del Nursing Up, sindacato di infermieri e professioni sanitarie, che si dice pronta al confronto ma sottolinea l’importanza di discutere la ripartizione dei fondi a partire da inizio emergenza e di non limitarla al 25% del personale.
“Abbiamo appreso – si legge in una nota diffusa dal sindacato – dalle dichiarazioni della giunta regionale che è intenzione della Regione destinare la cifra di 55 milioni (18 milioni di fondi statali e 37 di fondi regionali) come incentivo al personale sanitario impegnato in questi mesi nella lotta al coronavirus. Tale cifra verrà ripartita, come ha spiegato la Regione, secondo gli accordi presi con i sindacati in una riunione che si terrà giovedì 30 aprile.
Il Nursing Up, sindacato degli Infermieri e delle professioni sanitarie, sottolinea che parteciperà in modo costruttivo alla riunione, ribadendo però che si dovrà partire a discutere di incentivi dall’inizio dell’emergenza coronavirus e la percentuale del 25% di tutto il personale sanitario – dirigenza medica compresa, su cui spalmare l’incentivo, che ci era stata prospettata il 21 aprile – è troppo bassa e irricevibile. Tale percentuale, infatti, come dicemmo all’assessore Icardi che la propose nell’ultima riunione, non è rappresentativa di chi ha operato in grande difficoltà in tutti i settori della sanità, non coprendo, a ben vedere, nemmeno il numero di infermieri e professionisti che si trovano in prima linea a combattere il virus”.
“Rileviamo il passo avanti fatto dalla Regione, come avevamo auspicato, sull’aumento della cifra di incentivo dai 18 milioni iniziali, fino agli attuali 55, nella speranza che si tratti di fondi subito erogabili e utilizzabili – spiega il segretario regionale Nursing Up, Claudio Delli Carri -. In ogni caso, e lo ribadiremo giovedì, non potrà essere riproposta la base del 25%, prospettata nell’ultima riunione, di tutto il personale sanitario come indirizzo per la ripartizione. Infatti, tale percentuale, come provammo a spiegare all’assessore Icardi, prima che abbandonasse la riunione del 21 aprile, è drasticamente bassa e non copre nemmeno il numero di coloro che effettivamente sono impegnati in prima linea nella lotta al virus.
Va individuata, invece, la giusta ripartizione per venire incontro a tutti i lavoratori, infermieri e professionisti della sanità, che hanno e stanno dando tutto nella lotta al coronavirus, in diversi ruoli. E va ribadito che la discussione dagli incentivi deve partire da quando ha avuto inizio l’emergenza coronavirus.
Noi, in modo costruttivo, siamo pronti a condividere un piano di ripartizione adeguato e coerente, garantendo come sempre la massima disponibilità al dialogo che speriamo venga contraccambiata”.