Storie ribelli di un uomo rivoluzionario, qui raccolte in un volume di ricordi di una vita avventurosa, vicende di cui sono protagonisti amici e maestri come Pablo Neruda, Josè Saramago, Tonino Guerra. Aneddoti personali di Luis Sepulveda, l’autore appena scomparso per il coronavirus, ma anche la storia del suo Paese e quella internazionale. Storie di amicizia e di lotta e contrapposizione tra verità a violenza. Il golpe segna la ne di tante cose: per l’autore e i suoi compagni non solo della possibilità di quel cambiamento sociale tanto sognato ma anche della giovinezza e l’inizio della vita da adulti fatta di carcere, resistenza ma senza mai perdere la dignità. Sepulveda ha vissuto per anni da apolide e in esilio, nutrendo molte poche speranze di ritorno nel suo Paese. Ancora adesso ricorda quel periodo come un periodo “di umanità extraterreste”. E in queste pagine lo racconta. Ci troviamo di fronte a un’opera che si muove tra spaccati di una realtà dolorosa che ha lasciato ferite aperte e cronache pronte a mette- re a nudo vicende umane ed eventi politici che hanno tragicamente modificato il destino di un intero popolo e di conseguenza di milioni di individui a cui venne negata la libertà e, a volte, la vita. Si inizia dal racconto dedicato ad Oscar Lagos Rios, giovanissimo membro della scorta del presidente Salvador Allende e si conclude con “Senza pena né gloria” sulla scomparsa dell’odiato dittatore Pinochet. Tra l’inizio e la ne si dipana tutta una trama fatta di incontri, pensieri e soprattutto amicizie. Un libro intenso, dolentemente vivo, dove si parla di libertà, di lotta senza quartiere per un mondo più giusto, pronto a mettere caparbiamente in primo piano quello spirito umano intrepido ed indomabile che mai depone le armi contro il sopruso.
Storie ribelli
di Luis Sepulveda
Guanda
18 euro