Riceviamo e pubblichiamo:
Egr. Direttore,
grazie per il suo articolo di stamattina nel quale invita il Presidente Cirio ad abolire l’assurda regola dei 200 metri di distanza da casa per le uscite all’aperto!
Ha detto bene, non si tratta di un’emergenza di ordine pubblico, ma di un’emergenza sanitaria! Lei ha dato voce a migliaia di abitanti dei Comuni cuneesi nei quali sta montando il livore per una regola che non ha alcun senso.
Dagli ultimi dati del contagio in provincia, emerge con evidenza la considerazione che la stragrande maggioranza dei nuovi casi deriva da strutture sanitarie nelle quali, con colpevole ritardo, si è lasciata libertà di ingresso ai parenti dei ricoverati in momenti nei quali il rischio di epidemia appariva ormai incombente ( i degenti non andavano di sicuro fuori a passeggiare!), o addirittura si è pensato di trasferire nelle Rsa i malati con sintomi lievi senza proteggere personale sanitario e degenti. Non toccava forse agli amministratori regionali e locali essere più previdenti?
Eppure, anche adesso come nei giorni precedenti, molti sindaci continuano a scagliarsi contro chi va a passeggiare, magari da solo e in tutta sicurezza, additandoli al ludibrio generale come untori.
A me sembra il solito, antico gioco del voler trovare a tutti i costi un “colpevole” per esorcizzare il dirompente sgomento di una situazione gravissima.
Ancora grazie per l’attenzione
Gianfranco Bertolotto