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Venerdì 22 novembre 2024

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A casa fino al 13 aprile: “Non vanifichiamo gli sforzi fatti finora”

Il premier Giuseppe Conte annuncia la prosecuzione dello stop per altri dieci giorni, poi si avvieranno i passaggi per un graduale ritorno alla normalità

La Guida - A casa fino al 13 aprile: “Non vanifichiamo gli sforzi fatti finora”

Cuneo – “Se molliamo adesso, gli sforzi fatti finora saranno stati vani. Dobbiamo ancora fare sacrifici, poi potremo trovare insieme la strada per un ritorno alla normalità”. Così nella serata di ieri (mercoledì 1° aprile) il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato la firma del decreto che prolunga alla giornata di lunedì 13 aprile le misure di restrizione per gli spostamenti e di serrata generale delle attività. Era attesa la comunicazione sui provvedimenti, è stato confermato che i provvedimenti validi fino alla giornata di domani (venerdì 3 aprile) continueranno per altri dieci giorni, fino al 13, giorno di Pasquetta. I principi rimangono gli stessi, con il divieto di spostarsi, anche tra Comuni diversi, se non per comprovate esigenze di lavoro, di spesa per alimentari e farmaci, di assoluta urgenza, di salute (sempre con autodichiarazione).
Tra le novità, per lo sport scatta lo stop a tutti gli allenamenti: gli atleti (anche professionisti) potranno eventualmente allenarsi da soli, associazioni e società sportive devono interrompere anche queste attività.
Inoltre nel suo annuncio Conte ha voluto anche chiarire che, sulle “passeggiate genitore-figlio”, non c’è un allentamento ma che si vuole conciliare il rispetto dello stop con le esigenze delle famiglie: “Non abbiamo affatto autorizzato l’ora del passeggio coi bambini. Abbiamo solo detto che quando un genitore va a fare la spesa si può consentire anche l’accompagno di un bambino. Ma non deve essere l’occasione di andare a spasso e avere un allentamento delle misure restrittive”. A questo proposito, rimangono chiusi parchi e giardini.
Sul periodo successivo al 13 aprile, poi, il Presidente del Consiglio ha voluto essere chiaro: le decisioni politiche verranno prese sulla base delle indicazioni che giungeranno dagli scienziati, conciliando il prioritario diritto costituzionale alla tutela della salute con le esigenze della vita sociale e del mondo economico, produttivo e lavorativo. Appena ci saranno le condizioni, quindi, si potrà avviare una “fase due, di convivenza con il virus”, riorganizzando la vita del Paese, e poi a una “fase tre, per l’uscita dall’emergenza”. Passaggi graduali e dettati dal rispetto delle indicazioni di chi meglio comprende le dinamiche dell’andamento epidemiologico: nel frattempo, però, nessun allentamento, altrimenti si riveleranno vani tutti i nostri sacrifici di rimanere a casa per non favorire la diffusione del contagio.

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