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Venerdì 22 novembre 2024

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Appello dei commercialisti: “Lo Stato eviti l’ecatombe economica”

Coronavirus, stop a versamenti tributari e contributivi per tutte le aziende e un deciso appoggio dal mondo del credito

La Guida - Appello dei commercialisti: “Lo Stato eviti l’ecatombe economica”

Cuneo – “Il coronavirus rischia di fare molte vittime anche in termini economici, oltre che clinici”. L’allarme viene lanciato forte e chiaro da chi conosce bene il mondo dell’impresa: il coordinamento degli Ordini dei dottori commercialisti e degli esperti contabili per il Piemonte e la Valle d’Aosta, che parla di “una situazione decisamente drammatica, e come tale sicuramente difficile da gestire”, e che chiede misure efficaci da parte del pubblico, proprio mentre vede la luce il nuovo decreto salva-economia. I punti richiesti con più forza sono la sospensione immediata dei versamenti tributari e contributivi per tutte le aziende, oltre a un sensibile supporto al sistema bancario (tra cui, sospensione del rimborso delle rate di mutui).

“Lo Stato, il nostro Stato deve garantire integralmente, e non in una percentuale anche elevata come le bozze di decreto sembrano prospettare, tali affidamenti; altrimenti nessun membro degli organi amministrativi delle banche potrà affidare anche la propria migliore clientela a cuor leggero senza rischiare personalmente, in futuro, di essere accusato di cattiva gestione”.

“Siamo in una situazione non solo straordinaria, ma di totale emergenza e, peraltro, non siamo in grado di affrontarla dal punto di vista delle capacità culturali e psicologiche. Abbiamo bisogno di sostegno da parte del nostro Stato. Se non verranno concordati comportamenti omogenei a livello comunitario, superata l’emergenza contagi dovremo chiudere tutte le frontiere per tutelarci da quei Paesi che, da una parte, ci chiedono rigidi limiti al deficit, per poi non uniformarsi ad altrettanto rigide regole che possano contribuire a limitare il contagio”.

Inoltre “il nostro Paese vede ancora un numero elevato di piccole e medie imprese che da questa crisi rischiano di essere più coinvolte per deficienze strutturali di contenimento del rischio, prospettando una situazione che sembra assumere connotati decisamente neri. E allora proprio noi, i commercialisti, che queste aziende conosciamo molto bene, rappresentando i primi ausiliari dell’imprenditore, siamo a richiedere una presa di posizione forte che possa creare le aspettative per una ripartenza immediata assolutamente necessaria per poter invertire in tempi rapidi il segno negativo cui ci stiamo abituando in questi giorni guardando non solo la Borsa, ma semplicemente il livello dei nostri ricavi e, ancor peggio, dei nostri incassi”.

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