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Domenica 24 novembre 2024

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Il calcio ai tempi del coronavirus

Vengono consentiti l'attività dilettantistica e gli allenamenti, purché svolti a porte chiuse e senza la presenza di pubblico

La Guida - Il calcio ai tempi del coronavirus

Cuneo – La pubblicazione del DPCM del 4 marzo 2020 ha dettato nuove norme di comportamento per fronteggiare l’emergenza coronavirus. In particolare, l’articolo 1 al comma 1 lettera C disciplina l’attività sportiva su tutto il territorio nazionale, disponendo fino al 3 aprile “la sospensione altresì degli eventi e delle competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; resta comunque consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico; in tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano”.

Per quanto riguarda “lo sport di base e le attività motorie in genere, svolte all’aperto ovvero all’interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo, sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della raccomandazione di “mantenimento, nei contatti sociali, di una distanza interpersonale di almeno un metro”. (in pratica, si raccomanda di adottare misure organizzative tali da garantire agli atleti la possibilità di rispettare, negli spogliatoi, la distanza tra loro di almeno un metro).

Figc – Il Comitato piemontese della Figc Piemonte ha disposto per il fine-settimana il blocco dell’intera attività ufficiale (ovvero partite di campionato ed eventi ufficiali), dall’Eccellenza alla Scuola Calcio, un provvedimento che riguarda circa 75000 tesserati tra calciatori dilettanti e del settore giovanile scolastico. In giornata dovrebbe essere pubblicato un comunicato con ulteriori disposizioni circa la sospensione dell’attività.

Csi Cuneo – Il Csicuneo ha infine pubblicato un comunicato a firma del presidente Mauro Tomatis con cui si dispone la sospensione di ogni attività sportiva dei campionati fino a domenica 15 marzo compresa. “Vista l’attuale condizione di incertezza, le modalità per stabilire i recuperi verranno decise non appena si ritornerà ad una situazione di normalità”.

Acsi Cuneo – La Lega Calcio Acsi di Cuneo ha avvisato tramite comunicato ufficiale datato 5 marzo 2020 tutti i tesserati circa la sospensione dell’attività sportiva. “Visto il DPCM del 4 marzo 2020, considerato che il nostro ambito sportivo non può garantire le limitazioni ivi previste, si dispone la sospensione di tutta l’attività sportiva organizzata dal nostro comitato”

NORME IGIENICO-SANITARIE E BUONE PRASSI

Per una corretta gestione dell’emergenza voronavirus all’interno del mondo dello sport, ls Federazione Medico Sportiva Italiana ha indicato 18 norme igienico-sanitarie da seguire come buone prassi per la tutela della salute. Trattasi di alcune semplici, ma fondamentali norme igienico-sanitarie, da considerare da parte delle società e dei custodi degli impianti sportivi sia negli spogliatoi, sia nei locali comuni e nei servizi igienici degli impianti, atte a prevenire la diffusione del coronavirus durante le gare e negli allenamenti. Tali norme vanno esposte ben visibili a tutti e rispettate non solo dagli atleti, ma anche da accompagnatori, arbitri, allenatori, dirigenti, massaggiatori, spettatori e addetti ai lavori.

1) Non bere dalla stessa bottiglietta/borraccia/bicchiere né in gara né in allenamento, utilizzando sempre bicchieri monouso o una bottiglietta nominale o comunque personalizzata, e non scambiare con i compagni altri oggetti (asciugamani, accappatoi, ecc.).

2) Evitare di consumare cibo negli spogliatoi.

3) Riporre oggetti e indumenti personali nelle proprie borse, evitando di lasciarli esposti negli spogliatoi o in ceste comuni.

4) Buttare subito negli appositi contenitori i fazzolettini di carta o altri materiali usati come cerotti, bende, ecc.

5) Lavarsi accuratamente le mani il più spesso possibile: il lavaggio e la disinfezione delle mani sono decisivi per prevenire l’infezione. Le mani vanno lavate con acqua e sapone per almeno 20 secondi e poi, dopo averle sciacquate accuratamente, vanno asciugate con una salvietta monouso; se non sono disponibili acqua e sapone, è possibile utilizzare anche un disinfettante per mani a base di alcol al 60%.

6) Evitare, nell’utilizzo di servizi igienici comuni, di toccare il rubinetto prima e dopo essersi lavati le mani, ma utilizzare una salvietta monouso per l’apertura e chiusura dello stesso.

7) Favorire l’uso di dispenser automatici con adeguate soluzioni detergenti disinfettanti, sia negli spogliatoi, sia nei servizi igienici.

8) Non toccarsi gli occhi, il naso o la bocca con le mani non lavate.

9) Coprirsi la bocca e il naso con un fazzoletto -preferibilmente monouso- o con il braccio, ma non con la mano, qualora si tossisca o starnutisca.

10) Arieggiare tutti i locali il più spesso possibile.

11) Disinfettare periodicamente tavoli, panche, sedie, attaccapanni, pavimenti, rubinetti, maniglie, docce e servizi igienici con soluzioni disinfettanti a base di candeggina o cloro, solventi, etanolo al 75%, acido paracetico e cloroformio.

12) In caso di attività sportiva in vasca, richiedere un costante monitoraggio dei parametri chimici (cloro o altre soluzioni disinfettanti) e dei parametri fisici (tra cui, il pH o la temperatura, che influisce sul livello di clorazione).

13) Gli atleti che manifestino sintomi evidenti di infezione respiratoria in atto e/o febbre devono immediatamente abbandonare il resto della squadra – e, possibilmente, isolarsi – e avvisare il medico sociale nelle squadre professionistiche o il responsabile medico della federazione nei raduni federali, che provvederà a rivolgersi – se ne sussistesse l’indicazione – al Numero 112 o al Numero 1500 del Ministero della Salute operativo 24 ore su 24, senza recarsi al Pronto Soccorso.

14) Per chi non fosse ancora vaccinato contro l’influenza, consigliare il più rapidamente possibile il vaccino antiinfluenzale, in modo da rendere più semplice la diagnosi e la gestione dei casi sospetti.

15) Informarsi dagli atleti e dal personale societario se ci sono stati eventuali contatti in prima persona o all’interno del proprio ambito familiare con persone rientrate da zone a rischio o in quarantena.

16) Utilizzare la visita medico-sportiva quale fondamentale strumento di screening, attraverso un’attenta anamnesi ed esame obiettivo per l’individuazione di soggetti potenzialmente a rischio immunitario o con sintomatologia.

17) In caso di raduni nazionali di atleti o di manifestazioni di circuito internazionale autorizzate anche all’estero, prevedere sempre la presenza di un Medico di Federazione che possa valutare clinicamente, a livello preventivo, tutti i partecipanti, identificando eventuali soggetti a rischio e adottando le più idonee misure di isolamento, seguendo adeguate procedure gestionali secondo gli indirizzi del Ministero della Salute.

18) Con riferimento ai Medici Sociali e, in particolare, a quelli delle squadre professionistiche o degli atleti professionisti ai sensi della Legge 23 marzo 1981, n. 91 e comunque di tutte quelle Società i cui atleti svolgono attività a livello internazionale, monitorare con attenzione i Paesi verso cui si è diretti o da cui si rientra, secondo le indicazioni del Ministero della Salute.

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