Nucetto – Con l’accusa di violenza privata tentata, sono imputate al Tribunale di Cuneo R.P. e V.P., madre e figlia residenti in un condominio di Nucetto. Da aprile a novembre del 2018, a più riprese, le due donne avrebbero impedito alla parte offesa M.C. di parcheggiare la propria auto nel garage che si trovava nel cortile comune perchè lasciavano la loro auto parcheggiata in modo tale da renderle impossibile qualsiasi manovra sia per entrare che per uscire dal garage, “quando capitava – ha detto la donna ieri in aula – mi dovevo arrangiare, andare a piedi o farmi accompagnare, ho provato a chiedergli di spostare l’auto, ma neanche mi rispondevano”. All’origine del gesto ci sarebbe stata una sorta di vendetta nei confronti della donna che lasciava accesa di notte la luce posta sopra la sua porta di casa, “la luce era sopra la porta, anche i Carabinieri in considerazione dei furti che erano avvenuti in zona ci avevano consigliato di lasciare le luci accese. Sopra la porta c’era il balcone di M.C. e sopra ancora, al secondo piano, la finestra di casa delle due donne. Davanti al giudice civile le due parti avevano già trovato una conciliazione, e di fatto le due donne accettavano di non parcheggiare più l’auto davanti al garage della donna, ma la situazione era divenuta insostenibile, a causa di altri esposti e sgarbi, tali da indurre la parte offesa a trasferirsi. In aula ha testimoniato anche l’elettricista che aveva controllato la lampadina incriminata e ha riferito che da quella distanza, tra il piano terra e il secondo piano è difficile che una lampadina da 60 watt possa creare disturbo, “facendo altri lavori nel giardino di M.C. notai l’auto parcheggiata davanti al garage, mi sembrava fatto proprio per dare fastidio”. L’udienza è stata rinviata al 25 giugno per ascoltare i testi della difesa.