Bagnolo Piemonte – Gestiva una ditta di lavorazione della pietra a Bagnolo Piemonte in aperta violazione di tutte le basilari regole di sicurezza per i lavoratori. A processo, dopo i controlli eseguiti dai tecnici dello Spresal della Asl di Saluzzo, è finita L.H, una signora cinese titolare della ditta. “La mattina del 5 gennaio 2018 eravamo stati chiamati dai militari della Guardia di Finanza, che su quella ditta stava eseguendo dei controlli, e che avevano rilevato delle violazioni relative alla sicurezza” ha riferito il tecnico dello Spresal chiamato a testimoniare. La ditta in pratica era costituita da una cascina con tre stanze utilizzate come spogliatoio e affianco c’era uno spiazzo dove erano sistemati tutti i blocchi di pietra da lavorare. Dalla cascina partivano i fili elettrici che alimentavano le smerigliatici e la macchine di aspirazione; fili elettrici che stavano a terra, senza adeguati rivestimenti isolanti, senza la presa di terra, attaccatti a ciabatte casalinghe. I quattro lavoratori presenti erano tutti cinesi senza documenti, avevano scarpe antinfortunistiche e caschetti ma non avevano le mascherine per proteggersi dalle polveri e occhiali per evitare schegge. La titolare non era presente quel giorno e i tecnici bloccarono subito il lavoro. La donna si presentò qualche giorno dopo presso gli uffici della Asl e i tecnici le notificarono tutte le contestazioni indicando gli adempimenti da svolgere per mettersi in regola. “Chiamammo anche quelli della Guardia di Finanza che non riuscivano a trovarla e anche loro dovevano contestarle delle violazioni”, ha detto il tecnico dello Spresal. Da quel giorno però la signora sparì. In quella cascina i tecnici non trovarono più nulla, neanche gli attrezzi per lavorare la pietra. Considerato il fatto che la donna aveva interrotto l’attività della ditta ma non aveva pagato le sanzioni previste, l’accusa ha chiesto una condanna a 2 mesi di arresto, mentre il giudice ha condannato la donna a 5 mesi di arresto.