Roma – Il passo istituzionale verso l’accorpamento delle diocesi di Cuneo e di Fossano è stato fatto lunedì 3 e martedì 4 febbraio a Roma.
“Siamo soddisfatti degli incotri – dice mons. Piero Delbosco – e della cordialità con cui siamo stati ricevuti e con cui è stata presa a cuore la nostra disponibilità per questa nuova stagione delle Chiese di Cuneo e di Fossano”.
Lunedì il vescovo Delbosco accompagnato da don Giuseppe Panero, vicario generale, e gli economi delle rispettive diocesi, Enrico Tardivo per Cuneo e Mauro Gelli per Fossano, hanno incontrato nella sede della Cei il segretario generale, mons. Stefano Russo, consegnandogli le lettere in cui il Collegio dei consultori delle due diocesi esprimevano i pareri positivi per l’accorpamento.
Lo stesso è avvenuto nella mattina di martedì 4 con il Nunzio apostolico in Italia, mons. Emil Paul Tscherrig (foto). Nel pomeriggio la delegazione è stata accolta dal cardinale Marc Ouellet della Congregazione per i Vescovi a cui hanno consegnato la disponibilità di accorpamento.
“Sui modi e sui tempi – riporta la lettera della diocesi di Cuneo consegnata la Nunzio – di tale accorpamento anche giuridico ci rimettiamo al giudizio del Santo Padre, attraverso gli organi competenti della Sede apostolica”. Nella lettera sono state espresse alcune indicazioni. “L’opportunità – continua la lettera – che la residenza del Vescovo diocesano e la sede della Curia diocesana siano fissate a Cuneo, città centrale rispetto all’estensione territoriale delle due diocesi che è anche capoluogo dell’amministrazione civile. La necessità che nella città di Fossano mantengano sede alcuni organismi ecclesiastici condivisi con le altre diocesi limitrofe, quali il Seminario con lo Studio teologico, l’Istituto Superiore di Scienze Religiose e il Tribunale di prima istanza. La salvaguardia del radicamento a Fossano delle opere diocesane fossanesi di culto, religione, istruzione e carità, con il patrimonio ad esse inerente, tramite la Fondazione autonoma canonica diocesana già oggi esistente. La verifica, nelle sedi competenti della Cei, di un sostanziale mantenimento del contributo finanziario dai fondi otto per mille nella misura oggi complessivamente elargita alle due Diocesi, almeno per il medio periodo. La possibilità che l’accorpamento giuridico, in ultimo deciso dalla Sede apostolica, sia preceduto da una puntuale convocazione del Sinodo diocesano, ai sensi del can. 461§2 del Codice di diritto canonico, in modo che la decisione del Santo Padre trovi corrispondenza con il maturato sentimento del popolo di Dio e non venga vissuto come una mera riorganizzazione burocratica”.