Revello – È proseguito ieri (lunedì 20 gennaio) al Tribunale di Cuneo il processo per l’omicidio colposo di E. B., operaio della Energeticambiente che il 18 ottobre 2016 perse la vita schiacciato dal carrello elevatore. Insieme a un collega stava spostando cassonetti della spazzatura rotti in un’area del cantiere dalla quale sarebbero poi stati portati via. Il collega guidava il carrello ed E. B. era salito sopra le forche del carrello per sistemare il cassonetto, quando forse per la perdita di equilibrio è caduto a terra ed è stato travolto dalle ruote del carrello. Imputati per il reato di omicidio colposo F. M., amministratore della Energeticambiente, e A. M., il datore di lavoro delegato per carenze nella redazione del documento di valutazione del rischio, per l’assenza di misure di prevenzione e per la violazione sulla formazione relativa all’utilizzo di attrezzature. Ieri in aula sono stati ascoltati i tecnici dello Spresal intervenuti subito dopo l’incidente. Anche se solamente uno degli operai era formalmente autorizzato a usare quel muletto, è emerso dalle testimonianza che il macchinario veniva utilizzato all’occorrenza anche da altri operai, tanto che le chiavi erano in un posto accessibile a tutti. Era sporadico l’utilizzo del muletto, ma all’occorrenza veniva utilizzato per spostare i pesanti cassonetti rotti, alcuni senza ruote o coperchi, che dovevano essere colllocati in una specifica zona del piazzale per essere poi smaltiti. L’udienza è stata rinviata al 24 aprile per ascoltare i testi della difesa e per la discussione.