Cuneo – È proseguito nella mattinata di oggi (martedì 19 novembre) al Tribunale di Cuneo il processo per danneggiamento a seguito di incendio in cui è imputato D. B., cuneese. L’uomo è accusato di aver dato fuoco all’appartamento di via Castelmagno a Confreria dove fino a poche settimane prima aveva vissuto con la compagna e con i due figli. In seguito alla loro separazione lei era tornata dai genitori e lui si era trasferito a Borgo San Dalmazzo. Tornava di tanto in tanto all’alloggio per prendere le ultime cose. La sera del 5 aprile 2018, poco prima delle 23, nell’appartamento presero fuoco i materassi della camera matrimoniale e di quella dei figli. Due distinti fuochi senza inneschi naturali nelle vicinanze e con la porta d’ingresso chiusa a chiave.
Nell’udienza precedente erano stati ascoltati i Vigili del fuoco che erano intervenuti per spegnere le fiamme e i Carabinieri che avevano condotto le indagini e che avevano tracciato l’utenza telefonica dell’imputato, scoprendo che questa aveva agganciato la cella di Confreria proprio nel momento in cui l’alloggio prendeva fuoco. Oggi in aula sono stati ascoltati i vicini di casa che per primi si accorsero delle fiamme e che avvisarono i Vigili del fuoco e la proprietaria dell’appartamento in cui la coppia viveva in affitto. Tutti hanno riferito di aver sentito degli scoppi di petardo e di essersi affacciati per le scale notando subito il fumo che proveniva dall’interno della casa. Nessuno di loro ha riferito di aver sentito passi o voci di persone per le scale. Ascoltati tutti i testi citati da accusa e difesa, il processo verrà discusso l’11 febbraio.