“Odio le persone che ridono nelle fotografie”. Lo dice Jacopo Benassi, il più “punk” dei fotografi italiani. Punk non solo perché ama vestirsi con un look più da centro sociale che da galleria d’arte: ad esempio, t-shirt dei Napalm Death, pantaloni camouflage e sneakers giganti da skater, come ha fatto il 12 settembre all’incontro col pubblico a “Camera – Centro Italiano per la Fotografia” di Torino dov’è ospitata fino al 29 settembre la sua mostra “Crack”.
È punk l’approccio che usa nel fotografare: in bianco e nero e sistematicamente con il flash che illumina i suoi soggetti in modo impietoso ma anche diretto, ravvicinato, rivelativo. È decisamente punk l’aver abbandonato agenzie prestigiose che a parer suo lo stavano “normalizzando”, per aprire un locale nella sua nativa Spezia (il BTomic, 2011-2015), dove i gruppi rock che suonavano diventavano temi delle sue immagini e delle fanzine che egli creava con spirito fai-da-te. Un’esperienza riassunta poi nel libro “The Eyes Can See What the Mouth Can Not Say” (2017).
O per collaborare con artisti come Asia Argento(un altro libro, “Paris In Asia”, 2017), Paolo Sorrentino(“Gli aspetti irrilevanti”, Mondadori, 2016) o il gruppo di teatro d’avanguardia Kinkaleri (“No Title Yet!”, Triennale di Milano, 2017).
“Crack” nasce da un’esperienza personale: una frattura della gamba mentre stava fotografando in Trentino le masse impressionanti di alberi spezzati dalla furia del vento nel novembre 2018. Ecco così che il suo corpo da rimettere in sesto appare in mezzo ad altri corpi “imperfetti” o statue antiche in restauro (fotografate casualmente qualche tempo prima a Versailles). Le cornici in legno sono prese a scalpellate e i vetri che coprono le immagini sono spesso scheggiati. Il risultato, urtante ma proprio per questo significativo, mostra la bellezza che emerge a sorpresa da ciò che è fragile, spaccato o difettoso soprattutto se osservato e/o ricomposto con dedizione e cura.
In contemporanea alla mostra di Benassi, sempre fino al 29 settembre, Camera propone anche “Unbridled Curiosity” con 90 immagini – realizzate dagli anni Sessanta a oggi – del celebre fotografo americano Larry Fink nato a Brooklyn nel 1941.
Per informazioni, orari, prezzi dei biglietti e anticipazioni delle prossime mostre (come quella imminente sulle donne di Man Ray), il sito da visitare è www.camera.to.