Verzuolo – “Nonostante i grandi dolori, la vita è bella… E siamo qui per vivere!”: le parole di Graziella Villois, vigilessa di Saluzzo, che tre anni fa ha perso l’unica figlia Alessandra Bianco, a seguito di un improvviso aneurisma, hanno colpito nel profondo i giovani studenti della classe 1ª B della Scuola Agraria di Verzuolo. Graziella Villois e il giornalista Alberto Burzio (“Barba Bertu”) hanno incontrato i giovani studenti nella mattina di lunedì 27 marzo, presenti anche gli insegnanti Anna Garnero e Gualtiero Giordanino. Una mattina intensa, carica di emozioni e di momenti toccanti e “veri”, che i ragazzi hanno apprezzato. La studentessa Romina conosceva Alessandra Bianco, e parlando di lei, ha detto che “trascinava la r” ed è scoppiata in lacrime…. Graziella Villois ha raccontato chi era Alessandra, quali erano i suoi sogni, le sue aspirazioni, l’amore per Caparezza… ma anche i momenti dolorosi e difficili del distacco: “Ho capito che la sofferenza non è successa solo a me… è chiaro che mia figlia mi manca tantissimo, ma se non fosse successo quello che è successo, non avrei imboccato i sentieri che sto percorrendo. E tanti amici per fortuna mi hanno aiutata”. Burzio ha invitato i giovani a riflettere: “La vita è un bene prezioso e non va sprecato… È importante fare sempre attenzione a chi ci passa vicino: cari ragazzi, se vi accorgete che è una persona in difficoltà, fermatevi a parlargli, perché le difficoltà della vita si superano solo se c’è qualcuno che ci vuole bene e ce lo fa capire!”. I ragazzi hanno posto diverse domande alla madre di Alessandra, che ha risposto molto volentieri. Burzio si è poi soffermato sulla sua grande passione: raccogliere le storie di vita. “Ho già raccolto più di 270 storie, e ogni volta mi emoziono” ha sottolineato, spiegando ai giovani alcuni piccoli “trucchi del mestiere” e raccontando diversi aneddoti sulle persone incontrate: le “Perle” di Dronero (“mie carissime amiche, che hanno conservato la semplicità dei bambini! Una delle esperienze più belle mia vita, quella di averle potute incontrare!”), suor Vincenza (la “suor Cencia che da oltre 60 anni le assiste con mille attenzioni quotidiane e il sorriso”, Nina Bruna che “a 84 anni raccoglieva le violette nei boschi di Elva”, le “monache di clausura sorridenti e simpatiche di Boves”, il pastore Aldo Viale “che ha fatto la quinta elementare, ma legge i libri di Hans Kung, di cui io e i vostri insegnanti non capiamo una parola!”.
