Cuneo – Il tema dell’immigrazione viene a interpellare le scelte dei cittadini e quelle degli Stati. Lo sguardo da una riflessione più generale passa a considerare situazioni concrete che richiedono un altrettanto concreto agire. A pochi chilometri da Cuneo c’è infatti chi ha fatto le sue scelte di campo e in modo tangibile le persegue. È Cédric Herrou agricoltore della Valle Roja che da anni, aiutato da amici e associazioni, accoglie, aiuta e infine guida lungo i sentieri della montagna gli immigrati che intendono entrare in Francia. Si tratta di un uomo che allevava galline e coltivava ulivi prima di incappare nella realtà del mondo contemporaneo. Un uomo che si è ritrovato in prima pagina del New York Times nell’estate 2016, poi a parlare con il Primo Ministro francese, infine ripetutamente in tribunale col rischio di finire prigione. La recenti disposizioni governative hanno di fatto bloccato l’arrivo dall’Italia di immigrati. Herrou sfida queste norme in nome della giustizia e della dignità delle persone, affermando il valore ultimo dell’umanità e smascherando l’assurdità di certe leggi e l’accusa di “solidarietà” con l’immigrazione clandestina. Contro queste direttive Cédric si proclama uomo che “non rispetta la legge perché le stesse autorità non la rispettano”. Tre anni di lavoro per il regista Michel Toesca, che vive anche lui in Valle Roja, con l’urgenza di documentare la scelta del suo amico Herrou. Il risultato è un documentario dove la sostanza è più importante della forma e interpella la coscienza dell’Europa. “Libero” è al Lanteri giovedì 9 maggio alle ore 20,45.